Mi sembra troppo comodo e troppo semplicistico affermare di esser stati ingannati e/o presi per il culo in circostanze che richiederebbero un minimo di comprensione, se non di empatia.
Mi riferisco a Euripide.
Ultimamente non sentivo più il bisogno impellente di conoscerlo di persona.
Le conversazioni si sono fatte via via più stanche e ripetitive.
Solo che lui evidentemente non se n’è accorto.
Poi il fatto di aver scoperto che in realtà è già ‘felicemente’ impegnato non è che mi abbia dato questa gran botta di entusiasmo.
Avrei dovuto vederlo domani, ma per l’appunto è dovuto tornare, oggi, nella città X, che è molto più lontana, rispetto alla consueta città Y, dal punto convenuto per il ritrovo.
E quindi lui ha detto ‘Vabbè, posticipiamo di una settimana’.
Ciccio, io fra una settimana non saprò nemmeno più il tuo nome.
Insomma, stasera mi ha comunicato che domani partirà per Fanculo per tornare a inseguire il suo sogno di gloria (manchi tu nell’aria) messo da parte per anni.
Che tempismo, eh?
Lo ripiglia in mano proprio il giorno dopo essersi congedato da me.
Ha il giramento di palle, dice.
Dice che l’ho preso per il culo.
Ma certo.
Io l’ho preso per il culo constatando, e facendolo presente a lui, che il mio entusiasmo iniziale si è via via spento.
Cosa per lui inconcepibile.
Lui intanto mi ha tenuto nascosto per venti giorni (e anche di più, se non fosse stato smerdato) di essere impegnato.
Chi è lo stronzo? (cit.)
Vattene a Fanculo, vai.
E restaci.
Tanto, non saresti stato alla mia altezza.
[il destino porco vuole che io resti sola]