Ogni anno mi sale l’ansia solo al pensiero. Il distretto Ventura Lambrate è sicuramente il più difficoltoso da percorrere, ma è per me il più interessante. Qui sperimentazione, ricerca sui materiali, innovazione tecnologica e autoproduzione la fanno da padroni. E a proposito di quest’ultima inizio il tour con Din design in, l’evento dedicato ai designer autoprodotti nell’ambito del quale quest’anno si respira un’aria sempre più internazionale. Inizio da Davide Montanaro, che presenta, lampada da terra, libreria e seduta. Tled è una piantana led monomaterica in legno multistrato, nata per illuminare indirettamente la pareti. La base è ricavata da un incastro con un altro elemento di legno. Tbook è un sistema utilizzabile come libreria che si evolve e si arricchisce di pannelli di chiusura anteriori e posteriori in metacrilato fluo con forme che riprendono le linee curve del modulo. Deep Blue invece è una poltrona in plexiglass, tutte uguali dal punto di vista della funzionalità, tutte diverse nella forma. Una sottile lastra riscaldata e adagiata come un tessuto su uno stampo a forma di sedia. Le pieghe che si formano sono quasi casuali, controllate abilmente da sapienti mani artigiane durante la lavorazione. L’aspetto è accogliente e morbido ma ho voluto testare la sua solidità, prova superata!
Mi cimento in un improbabile spagnolo per parlare con i designer di Beluga Concept, un collettivo che promuove lo spanish design. Carpinteria Expandida mi attrae con Orbital, più che una lampada è una soluzione tecnica e innovativa per la luce, massima interazione grazie a una calamita che consente di posizionare la fonte luminosa interna a proprio piacimento. Chez D&C Design presentano Tokyo un tavolino modulare dall’aspetto accattivante. Rigore e colore in stile nipponico, si ispira alla tipica disposizione delle stuoie nelle case giapponesi. Diversi i vani portaoggetti che sembrano giocare a nascondino, si scoprono con un semplice gesto.
Da Roma lo studio di progettazione Senape cala il poker: lampade, sedia, mensola cassetto da parete e sgabello. Tutti in diverse essenze di legno. Woolb è un vestito per lampadine, le imperfezioni della lavorazione del legno creano piccole feritoie aggiustate con l’utilizzo di resine trasparenti dalle quali filtra la luce. Non chiamatelo cassetto, piuttosto, cassetto che diventa sistema, Grip può essere elegante scaffalatura da salotto grazie a una mensola in vetro che permette lo scorrimento orizzontale. Può anche essere utilizzato come comodino da camera da letto o ripiano da corridoio. Essenziale ma originale la sedia Thesa avvolge quasi come un seggiolone. La seduta può essere facilmente rimossa ed è disponibile in diversi tessuti e diverse colorazioni.Una chicca, lo sgabello Becco con manico porta borse.
Forme primordiali si impongono con Oracle la cassettiera ideaza da A&Z Studio. Sette i giorni della settimana, sette i cassetti, numero magico dal quale si sviluppano le dimensioni di questo mobile. In tema di luce, dall’Australia si fa vedere Ash Allen. Dullop è una lampada da soffitto in ceramica che strizza l’occhio a un ricciolo di panna, un ciondolo sensuale pieno di contrasti: asimmetrica ma equilibrata, opaca all’interno ma lucida all’esterno, stretta in cima ma voluminosa verso il fondo.
Fish Design punta tutto sul recupero della tradizione, la nuova collezione Market, arreda tutta la casa, a decorazioni, lampade, tavoli, panche e poltrone si aggiungono quest’anno anche divani e tavolini. Sloth Sofa e Sloth Pouff dal sapore vagamente retrò, invitano al relax per eccellenza in un colorato alternarsi di tessuti e spessori impreziositi da grandi e morbidi cuscini con frange. Per i tavolini parliamo pure di un concept progettuale che prende spunto dalla natura. Gli Small Tables sono realizzati con un ripiano in legno rasato con stucco anticato e decorato. La struttura è in tondini piegati in ferro grezzo. Tutti i materiali impiegati sono riciclati.
Difficile davvero cercare di coprire questa vasta zona in un solo giorno, mi sa che dovrò tornarci perchè c’è davvero ancora tanto da vedere. In una veloce rassegna prima di darci appuntamento a domani. Una serie di immagini catturate durante il girovagare del giorno. Affascinanti le lampade a sospensione di Rezzan Hassoglu che troviamo nel collettivo Raw che raggruppa talenti provenienti da Istanbul. Provocatorie e ironiche le tele da parete e le grafiche di Evol Design che troviamo nello spazio allestito da FuoriSalmone.
Il gruppo Scaff porta alla design week milanese la collezione Officine Tamborrino complementi d’arredo metallici che esprimono un ritorno alle origini verso una dimensione di artigianato puro. Dalla Polonia Agata Klulik Pomorska e Pawel Pomorsky di Malafor Design Laboratory presentano Air Collection, poltrone che blindano la modernità al passato; morbidi e grandi cuscini racchiusi in tessuti tecnici in tonalità neutre oppure in colori brillanti, possono essere accompagnate da sgabelli facilmente abbinabili.
C’è ancora posto per due o tre cose? Scherzo non sto scrivendo una nuova versione di Guerra e Pace, al limite faccio spazio a Two Or Three Things di Danuta Wlodarska. Il nome si ispira al movie “2 or 3 Things I Know About Her. La collezione di tavolini bassi Modus è disponibile in tre varianti con piani in noce della California impiallaciato, in pioppo naturale e colorato. Le essenze vengono selezionate accuratamente in base ai patterns che la materia naturalmente esprime.
Ok sono sopravvissuto a Ventura Lambrate, oggi Brera Design District mi sembrerà una scampagnata. Non potevo non passare a salutare Davide Aquini che per l’occasione mi ha fatto trovare un nuovo complemento d’arredo, per la precisione un baule a forma di cubo porta oggetti, fortemente ispirato a Soninke la mia madia preferita. A domani con Funk Design And The District.