Allora, c’e’ chi va al Salone di Stoccolma, chi e’ stato a Maison Object, chi si sta preparando per il Salone del Mobile di Milano e chi invece, come la sottoscritta, presenzia all’Australian International Furniture Fair (www.aiff.net.au). Un mega (non e’ vero!) evento, aspettato a lungo dagli addetti al settore (quali?) e da me, che speravo (aspetta e spera…) di ri-respirare un po’ di design. Dis-illusion, anti-climax, disappointment, insomma ci sono rimasta a bocca aperta (in attesa dell’aria di design). Non mi aspettavo di certo una riproduzione down under di Milano, anzi con piacere desideravo scoprire e conoscere nuovi talenti australiani-giapponesi-corani-indiani-neozelandesi, studiare e conoscere i materiali, i colori, le texture, i dettagli e le finiture che piu’ rispecchiano questa parte del globo. Ma, e c’e’ un ma, mi viene da dire che noi europei siamo troppo viziati e troppo ben educati – non nel senso di manierismo (magari anche), ma nel senso estetico. E quindi il primo impatto e’ stato: sob! Comunque, a questo punto mi ero registrata, avevo appuntamento con l’organizzatrice del gruppo new talents, ho fatto il viaggio fino a Darling Harbour – correndo per non perdere il primo traghetto dopo il drop off dei bambini – e quindi ero in una mission. Missione: scoperta news. Ok, ne ho trovate alcune, e ve le sottopongo a pezzi in vari post. Il primo oggi. Grafico, allegro e sustainable. Si tratta di tre tappeti technicolor, Chocho Silk, realizzati annodando a mano piccoli resti di tessuti di Sari indiani. Seta annodata secondo nuance di colore – acqua, fuoco e vegetation, che significa blu, rosa-rosso e verdi, con pattern semplici tra il regolare e il naturale. Un lavoro artistico geometrico made in India, progettato da V.W.Rug (www.vwrugs.com) capace di combinare contemporary e traditional. Not bad.