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Fusi

Da Nuvoledifarina
Quando ho visto il contest della Molino Chiavazza sulle paste tipiche regionali sono stata molto felice, sia perché tramite questo contest è possibile far conoscere a tutti qualcosa in più della cucina triestina, molto poco nota in Italia, sia perché ogni volta che si fa una ricetta tradizionale si comincia a respirare magia nell'aria, quella magia che deriva da antichi gesti tramandati da quelle donne che hanno reso grande il nostro Paese. La cucina triestina rispecchia la storia della città, e i piatti tipici coniugano molte tradizioni culinarie: dalla mediterranea alla mitteleuropea; la cucina che ha influenzato forse maggiormente i piatti triestini è quella istriana, soprattutto in seguito all'esodo degli italiani dall'Istria all'Italia.E' proprio dalle radici istriane che è nato questo piatto tipico, che si può ancora ritrovare sulle tavole della Pasqua in casa di quelle persone che amano mantener vive le tradizioni. La pasta è molto semplice e gli ingredienti e gli strumenti per farla rispecchiano i "materiali" che avevano a disposizione i contadini: uova, farina, olio, ma soprattutto le mani e il manico del mestolo da usare come stampo artigianale per formare questa specie di cannoli. Non è richiesto il sale nella preparazione, ma come insaporitore viene usato un goccio di vino. Ecco come si procede, prepariamo:
500 gr di farina 00 (io Molino Chiavazza)3 uovaun goccio di vinoun filo di olioun goccio di acqua se serve per l'impastoSi dispone la farina a fontana su una spianatoia, al centro si mettono le uova, il vino e l'olio; con una forchetta si battono le uova e piano piano si cerca di far incorporare la farina. Quando con la forchetta diventa difficoltoso allora si inizia a impastare con le mani; se l'impasto dovesse risultare molto duro, si può aggiungere un goccino di acqua e si continua a impastare a lungo finché non si ottiene una bella pasta soda.

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Proseguiamo poi con le mani

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Impastiamo con la forchetta


Con la pasta formiamo una palla, che lasceremo riposare almeno un'oretta prima di tirarla con il matterello; trascorso questo tempo tiriamo la sfoglia rigorosamente col mattarello, la pasta non deve essere troppo sottile ma nemmeno troppo spessa. Dalla sfoglia ricaviamo delle strisce di circa 4 cm di larghezza.

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Formiamo le strisce

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Tiriamo la pasta


Ogni striscia, poi, deve essere tagliata in modo da formare dei quadratini delle dimensione di 4 cm x 4 cm; ogni quadratino va messo in senso romboidale, ovvero mettiamo uno degli angoli verso di noi, sull'angolo poggiamo il manico di un mestolo di legno e cominciamo ad arrotolare la pasta sul manico come per formare un cannolo; pressiamo bene per far aderire e poi lo sfiliamo via dal nostro "stampo". E procediamo così fino ad esaurimento dei quadratini. 

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I fusi

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Mani e mestolo: i soli strumenti


Adesso siamo pronti per cuocere i nostri fusi in abbondante acqua bollente salata per 10 minuti e condirli con il sughetto

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Cuociamo in acqua salata

Per il condimento, storicamente ci sono tre sughi che venivano usati per condire i fusi: gli istriani di Momiano e Castelvenere infatti erano soliti usare un sugo di tartufi perchè quella zona ne era e ne è tuttora molto ricca; nella zona di Cremegne il sugo tipico era a base di cacciagione (soprattutto cinghiale e capriolo). C'era però un terzo sugo che era preparato da tutti gli istriani e non aveva stagioni per prepararlo, era il sugo di gallina vecchia. Voi vi chiederete perchè proprio la gallina e perchè proprio quella vecchia? La risposta la fornisce sempre la storia della vita dei nostri nonni e bisnonni: se i galli servivano da riproduttori, i polli venivano usati per il commercio e per avere carne morbida, le galline giovani facevano le uova, chi restava a cui poter tirare il collo senza intaccare l'economia domestica? Proprio loro, le galline vecchie. E qui le massaie di un tempo si adoperavano per far un sughetto che doveva cuocere a lungo per intenerire la carne.La mia versione, non avendo a disposizione galline vecchie, si rifà alla tradizione di Cremegne, per cui il mio piatto di fusi è condito con un saporito e profumatissimo sugo di cinghiale.

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Fusi al ragù di cinghiale

Con questa ricetta partecipo al contest sulle paste regionali:
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