Fusione Unipol-FonSai accidentata. Consob ha negato il nulla osta per la pubblicazione dei prospettivi informativi sugli aumenti di capitale.
Ancora uno slittamento nella realizzazione del piano di fusione Unipol-FonSai. Questa volta ci mette del suo la Consob, che non ha rilasciato il nulla osta per la pubblicazione dei prospettivi informativi delle due compagnie, riguardo alle rispettive ricapitalizzazioni da 1,1 miliardi ciascuna.
A sorpresa, nel pomeriggio si è appreso che la Commissione non ha dato parere favorevole e sia Bologna che Fondiaria Sai, preso atto della mancata autorizzazione, hanno emesso una nota disgiunta, con cui comunicano di non potere dare seguito a quanto deciso dai
rispettivi consigli di amministrazione di ieri, con riguardo alla data di inizio dell’aumento di capitale, prima prevista per il 9 luglio.
Questa mattina, invece, la stessa Consob aveva esentato Unipol dall’obbligo di lanciare un’offerta obbligatoria sulle azioni di minoranza di Milano Assicurazioni, oggi controllata FonSai. L’authority aveva riconosciuto la natura non prevalente della compagnia nell’operazione, come dimostrerebbe il fatto che la stessa avrebbe nel gruppo post-fusione una quota di appena il 10,7%.
Ad ogni modo, oggi le due compagnie hanno anche diramato le condizioni finali per il varo dei due aumenti di capitale, prossimi alla fusione tra Unipol e FonSai. Quest’ultima ha previsto l’emissione di nuove azioni ordinarie al prezzo di 1 euro ciascuna, di cui 0,435 euro a titolo di sovrapprezzo e che saranno offerte in opzione ai soci in un rapporto di 252 nuove azioni per ciascun titolo ordinario già posseduto. Stesso rapporto per le azioni di risparmio, ma che saranno emesse ad un prezzo di 0,565 euro ciascuna.
Rispetto al Terp, ossia al valore di chiusura del titolo in borsa di mercoledì scorso, lo sconto è del 24,7% per le prime e del 24,9% per le risparmio. Evidente, poi, come si vada incontro a una forte diluizione del capitale.
Unipol emetterà 422.851.420 nuovi titoli ordinari al prezzo cadauno di 2 euro, per un controvalore massimo di 1,1 miliardi. Le azioni saranno offerte in opzione per un rapporto di 20 per ogni azione ordinaria già detenuta dai soci. Infine, saranno emesse fino a 260.456.660 nuove azioni privilegiate a un prezzo ciascuna di 0,975 euro e sempre per un rapporto di 20 a 1.