La letteratura non è una monade, né una cattedrale nel deserto. Soprattutto negli ultimi anni, che hanno visto innovazioni tali da farci pensare a una rivoluzione, già in atto oppure in procinto di raggiungerci.
In un quadro così composito, si fa sempre più urgente la necessità di rapportare la letteratura alle altre arti, e di individuare punti di contatto e divergenze, continuità e discontinuità.
Il progetto Fusione/confusione, tra musica e letteratura, a cura di Felice Liperi e Moira Miele, tenta di fare proprio questo: proporre un ciclo di conversazioni, in alcune biblioteche di Roma, con scrittori e musicisti per discutere insieme della relazione tra suono e parola, spaziando dalla canzone anni ‘60 al rock, dalla musica leggera al jazz.
La manifestazione ha avuto inizio l’11 di questo mese, e il calendario, fitto di appuntamenti, si concluderà il 16 aprile.
Tra gli ospiti previsti, Marco Mathieu, Giancarlo De Cataldo, Mauro Covacich. Del resto, il rapporto tra musica e letteratura è sempre stato argomento di grande interesse per teorici e artisti. Senza andare a scomodare la famigerata “opera d’arte totale”, più volte vagheggiata, tentata, abbandonata nella storia dell’espressione, parliamo comunque di una ininterrotta riflessione che sopravvive, e rifiorisce anzi, ai giorni nostri.
Avendo superato, o comunque digerito, idee, a tratti bislacche, di unitarietà delle arti, e avendo avuto accesso all’idea, molto più propria, di “contaminazione”, un’iniziativa come Fusione/confusione è qualcosa di importante.
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