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G r a z i e

Creato il 30 dicembre 2012 da Luluovertherainbow @rainbowlulu_
G R A Z I E"Il messaggio che inviò e che credo anche più importante di quello scientifico, è di affrontare la vita con totale disinteresse alla propria persona, e con la massima attenzione verso il mondo che ci circonda, sia quello inanimato che quello dei viventi. Questo ritengo è stato il mio unico merito"
Oggi è morta Rita Levi Montalcini, una delle più grandi donne esempio d'intelligenza, carattere e progresso italiana. Aveva 103 anni, ma nessuno dei suoi giorni è stato mai sprecato. Si è spenta a Roma nella sua abitazione di Via Villa Massimo, nei pressi di Villa Tortolia.
Rita era ebrea, gemella di Paola, morta nel 2000, crebbe in una famiglia molto colta di stampo patriarcale. Sfidando le idee repressive del padre, che pensava a lei solo come sposa e madre, nel 1930 si iscrisse alla facoltà di  Medicina di Torino dove si laureò nel '36 con 110 e lode. A vent'anni s'iscrisse nella scuola medica dell'istologo Giuseppe Levi, dove iniziò i suoi studi sul sistema nervoso che continuò per tutta la vita. Successivamente si specializzò in neurologia e psichiatria, anche se nel '38 a causa delle leggi razziali contro gli ebrei emanate da Mussolini, dovette abbandonare l'Italia con Levi e rifugiarsi continuando gli studi, nell'istituto di neurologia dell'università di Bruxelles.
Nel 1940 ritornò a Torino e allestì un laboratorio nella sua camera da letto per continuare gli studi. A lei si unì Giuseppe Levi, che diventò il suo primo assistente e lì Rita scoprì il meccanismo per cui intere popolazioni nervose muoiono all'inizio del loro sviluppo, cioè l"Apoptosi", riconosciuto solo nel 1972.
G R A Z I EDopo i bombardamenti di Torino spostò il suo laboratorio ad Astigiano, ma nel 1943 con l'arrivo dei tedeschi in Italia tutta la sua famiglia iniziò a spostarsi in vari luoghi dello stivale per scamapare alle deportazioni. Si stabilirono in ultimo a Firenze, dove la giovane Rita iniziò i suoi contatti con i partigiani del Partito d'azione e divenne medico delle forze alleate nel 1944.
In poco tempo diventò medico del quartier generale anglo-americano presso il campo dei rifugiati di guerra provenientei dal Nord Italia, occupandosi di epidemie di malattie infettive come il Tifo addominale.
Finita la guerra con tutta la famiglia tornò a Torino e allestì di nuovo un laboratorio vicino ad Asti e continuò le sue ricerche con il professore Levi, ottenendo vari risultati pubblicati in diverse riviste scientifiche internazionali.
Dal 1947 al 1977 vissè in America, dove a St. Louis ebbe la cattedra nel corso di Neurobiologia per il dipartimento di zoologia nella Washington University, dove realizzò esperimenti fondamentali che la portarono nel 1952, alla scoperta del fattore di crescita nervoso, che gioca un ruolo rilevante nella cura di vari tumori e di malattie come l'Alzheimer e il Parkinson.
Queste sue scoperte la portarono nel 1986 al Premio Nobel in medicina insieme al suo studente biochimico Stanley Cohen.
G R A Z I EDonò una buona parte dei soldi ricevuti con il Nobel alla comunità ebraica italiana per la costruzione di una sinagoga a Roma.
Nel 1987 il presidente americano Ronald Reagan le consegnò la "National Medal of Science", cioè l'onorificenza più alta del mondo scientifico americano.
Mentre era in America collaborò sempre con gli scienziati italianie formò un gruppo di ricerca e dal '61 al '69 fu direttrice del Centro di Ricerche di neurobiologia creato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma, presso l'Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l'Istituto di Biologia della Washington University.
Dal '69 al '79 fu anche direttrice del Laboratorio di Biologia Cellulare del Consiglio Nazionale delle ricerche (CNR).
Per tutta la sua vita fu una ricercatrice, anche dopo la pensione e fu "Guest Professor" sia nel 079 che nell'89.
Dal 1983 fino a oggi è stata presidente dell'Associazione italiana Sclerosi Multipla.
Dall'89 al '95 con il ruolo di "Superesperto" lavorò nell'istituto di neurobiologia del CNR. Dal '93 al '98 fu presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Nel '99 è stata nominata Ambasciatrice dell'organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO).
G R A Z I EHa fatto parte come membro delle maggiori accademie scientifiche internazionale, come l'Accademia Nazionale dei Lincei, per le Scienze Fisiche, la Pontificia Accademia delle Scienze ( come prima donna ammessa), l'Accademia nazionale delle Scienze", la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society.
Ha inoltre collaborato con l'istituto Europeo di Ricerca sul cervello, da lei fondato nel 2001.
La Montalcini ha sempre affermato di sentirsi una donna libera e ha sempre difeso le donne e il ruolo che quest'ultime hanno nella società. Nata in una famiglia patriarcale, dove dominava la figura maschile e la donna aveva poche possibilità, ha dichiarato di averne sofferto dato che per lei le capacità mentali di uomini e donne sono le stesse: "Abbiamo uguali possibilità, ma differente approccio".
Per scelta ha rinunciato al ruolo di Moglie e Madre, così da potersi dedicare interamente alla scienza.
Ha sempre dichiarato di essersi trovata bene nelle sue collaborazioni con colleghi uomini e di esser sempre stata trattata allo stesso livello da esse.
Negli anni '70, forte delle sue convinzioni partecipa attivamente con il Movimento di Liberaizone Femminile per la regolamentazione dell'aborto.
G R A Z I ENel '92 in onore del Padre scomparso, con la gemella Paola, istituì la "Fondazione Rita Levi-Montalcini", per la formazione dei giovani, tra cui il ocnferimento di borse di studio universitarie a giovani studentesse africane, con lo scopo di formare giovani scienziate attive nella vita scientifica del proprio paese.
Nell'88 partecipò alla fondazione della sezione italiana di Green Cross International, riconosciuta dalla Nazioni Unite e capeggiata da Gorbacev, di cui lei fu consigliere.
Fino a oggi fu impegnata nella prevenzione dei conflitti legati allo sfruttamento delle risorse naturali, tra cui l'eccessivo spreco delle risorse idriche, nel mondo.
Nel '98 si schierò a favore della fine del proibizionismo.
In politica si mostrò semre vicina alla Sinistra e appoggiò sempre Prodi. Muore oggi da atea convints, anche se nata in una famiglia ebrea praticante.
G R A Z I EE' stata testimonial per due pubblicità, una per la Telecom, l'altra per Sky e i proventi di queste esperienze li spese tutti in beneficenza.
Nel 2001 è stata nominata senatrice a vita dal presidente della repubblica Ciampi e oltre al Nobel ha ricevuto cinque lauree Honoris Causa.
Nel 1963 è stata la prima donna scienziata a ricevere il premio Max Weinstein, per i contributi eccezionali nel campo della ricerca neurologica.
Ha vinto anche il premio Feltrinelli, il Saint-Vincent, l'Albert Lasker e nel 2009 il Wendell Krieg Lifetime Achievement award, per i suoi studi sul sitema nervoso.
Nello stesso anno è anche diventata centenaria e questo ha fatto si che è stata anche la prima vincitrice di un Nobel a raggiungere il secolo di vita, la pià anziana tra i senatori a vita e dichiar:
"Il corpo faccia ciò che vuole. Io non sono il corpo, io sono la mente"Da quando aveva 90 anni a causa di una maculopatia degenerativa era quasi totalemnte cieca.
Quello che mi ha sempre colpito di questa donna unica era la sua attività di sensibilizzazione dell'etica giovanile, ha sempre infatti intrattenuto un rapporto assiduo con le menti giovani e con tutti i giovani in generale.
Alla base di questo suo interesse di confronto con i giovani italiani e non vi era una profonda fiducia nelle capacità innovative dell'uomo e della donna. Ha più volte affrontato il tema del rapporto tra le nuove generazioni e lo sviluppo tecnologico, per cui ha dichiarato : 

« Oggi, rispetto a ieri, i giovani usufruiscono di una straordinaria ampiezza di informazioni; il prezzo è l’effetto ipnotico esercitato dagli schermi televisivi che li disabituano a ragionare (oltre a derubarli del tempo da dedicare allo studio, allo sport e ai giochi che stimolano la loro capacità creativa). Creano per loro una realtà definita che inibisce la loro capacità di “inventare il mondo” e distrugge il fascino dell’ignoto. »

G R A Z I ENegli incontri coi giovani, emerge l'invito a non concentrare l'attenzione solo su sé stessi, a partecipare ai problemi sociali e fare proposte volte al miglioramento del mondo attuale. Ai giovani ricercatori ha ripetutamente suggerito l'esperienza all'estero per poi tornare in Italia, convinta che risieda in loro il futuro della ricerca e dell'innovazione scientifica del paese.
Fondamentalmente la "Signora d'Italia" credeva molto in noi e ha creduto nelle nostre capacità fino alla fine, non arrendendosi mai e rimanendo sia in vita che adesso più di prima per tutti simbolo di caparbia, forza di volontà e voglia di cambiamente.
In questo periodo di crisi di tutto, dovremmo ispirarci sempre più a una persona come lei.
Soprattutto le donne che si omologano all'idea di essere umano insignificante, che ancora oggi è vigile, anche se molti lo negano, dovrebbero alzarsi e iniziare a rendere i propri giorni pieni di significato.
G R A Z I EQuando penso a donne come Rita Levi Montalcini, mi sento orgogliosa di essere italiana, di essere donna, di averla come simbolo della mia terra, ma nello stesso tempo mi esorta ancora di più a non rimanere ferma davanti agli eventi, ad accrescere sempre più la mia cultura e soprattutto a trovare sempre motivi e senso a tutto quello che faccio.
Non sarò mai al suo livello, ma se dovessi morire domani voglio non aver sprecato un attimo ed esorto tutte e tutti voi a farlo.
In nome di gente come lei che ha fatto la differenza dobbiamo vivere per farla noi, anche solo nel nostro piccolo.
Ho stimato questa straordinaria donna da sempre e oggi ne piango la morte, perchè di gente come lei dovrebbe nascerne una al giorno e il mondo oggi ha perso una delle pià grandi menti della storia dell'umanità.
Buon Viaggio "Zia" Rita, spero di vivere sempre rendendoti un pò di quello che tu hai donato ad ognuno di noi.
"Dico ai giovani : non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare e non temete niente. Non temete difficoltà, io ne ho passate molte e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona "
GRAZIE
LULU'

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