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G20 Agricoltura. Un fallimento annunciato

Creato il 03 ottobre 2011 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Alimentazione , Etica
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Agricoltura

Il consesso internazionale non è riuscito a fornire risposte al fenomeno più problematico e preoccupante: quello delle speculazioni. L’accordo è al ribasso, nonostante la presidenza francese vi avesse puntato fortemente.
Si trattava di uno degli appuntamenti più attesi per la presidenza francese del G20, che si concluderà nel prossimo novembre a Cannes. Ma è stato un mezzo disastro. Il consesso del Venti dedicato all’agricoltura non è riuscito a fornire una risposta a una delle questioni che maggiormente preoccupano chi ha a cuore l’economia reale di tutto il mondo: le speculazioni che negli ultimi mesi hanno colpito i beni alimentari sui mercati internazionali.
A vincere sono stati gli interessi nazionali
La riunione dei ministri dell’Agricoltura, che si è tenuta alla fine di giugno a Parigi, aveva infatti come principale obiettivo quello di concordare una strategia per combattere la volatilità dei prezzi alimentari e aumentare la trasparenza nel settore. Ma già dopo gli incontri preparatori il ministro delle Politiche agricole parigino, Bruno Le Maire, aveva parlato di “profonde divergenze”, lasciando intendere che difficilmente si sarebbe potuto trattare di un incontro “storico”.
Una sconfitta anche per il presidente Nicolas Sarkozy, dal momento che era stata proprio la Francia a premere per decisioni importanti. Alla fine il Gotha dell’agricoltura globale è riuscito a trovare un compromesso solamente su cinque punti.
Il primo riguarda la “produzione agricola e la produttività” e prevede in particolare maggiori investimenti per la ricerca e lo sviluppo, oltre a non meglio precisati “trasferimenti di tecnologia dal Nord al Sud del mondo”.
In secondo luogo, si punterà a “incrementare la trasparenza e le informazioni nei mercati fisici”, grazie a una nuova raccolta dati che sarà affidata alla Fao. Quest’ultima dovrà, infatti, creare un database globale e monitorarne l’andamento, provvedendo poi (entro il 2012) alla pubblicazione di un primo rapporto.
Il terzo punto riguarda invece un “maggiore coordinamento delle politiche internazionali”, al fine di prevenire misure commerciali simili alla moratoria sulle esportazioni che è stata decisa unilateralmente dalla Russia nell’estate del 2010. Il Cremlino, in quell’occasione, aveva dichiarato un embargo totale del suo export di grano, in seguito alla siccità e agli incendi che avevano devastato vaste porzioni del suo territorio. Il che provocò immediatamente una forte volatilità nel mercato (a dimostrazione di quanto i prodotti alimentari siano sensibili agli scossoni).
Il quarto impegno assunto dal G20 Agricoltura è legato alla “riduzione degli effetti sulla vulnerabilità”, che si tradurrà nell’introduzione di “riserve d’emergenza” di cibo e in facilitazioni nell’accesso al credito garantite dalla Banca mondiale.
Ma è l’ultimo punto, quello legato alle nuove regole che avrebbero dovuto essere applicate ai mercati finanziari, a deludere fortemente: su tale questione i Venti sono rimasti estremamente vaghi. La responsabilità dei controlli è stata delegata ai ministri delle Finanze e ai governatori delle Banche centrali: ovvero ricalcando esattamente l’attuale sistema di vigilanza. Per questo la stampa internazionale ha parlando senza remore di “fallimento annunciato”.



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