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A 2013 anni dalla nascita di Cristo siamo ancora messi male, molto ma molto male. E siamo messi ancora peggio se la vediamo dal giorno in cui Dio creò Adamo o, meglio, scientificamente, da quando apparve il primo uomo sulla Terra.
Se la battaglia è sempre la stessa: la prevaricazione dell’uno sull’altro, la prevaricazione degli arricchiti alle spalle dei propri simili sulle classi dei più onesti, la prevaricazione dei padroni e del lacchè dei padroni sulle classi più inermi, siamo messi davvero male.
L’intelligenza di cui gli umani si vantano non è servita a una mazza, perché se ha prodotto una società nella quale molti sono destinati dalla nascita a morire di fame vivendo in baraccopoli, e non è servita neppure a farmi capire il perché dovrebbe essere giusto tutto ciò, non vedo a cosa possa servire se non a dare giustificazioni ai ladri di benessere di essere nel giusto.
Nelle epoche ci sono state ribellioni a questo stato innaturale di cose, vero! La maggior parte affogate nel sangue, qualcuna riuscita e poi riassorbita. Forse sulla Terra esiste ancora qualche baluardo tignoso di Rivoluzione.
Il nostro Paese potrebbe essere sulla soglia di un tentativo del genere, perché stanco e affamato di giustizia sociale. Perché non ne possiamo più di arricchimenti rubati e immeritati sulle spalle nostre.
Un tentativo lo stanno facendo molti cittadini riuniti in un Movimento che via via si è ingrossato proporzionalmente al numero degli scandali e delle decisioni della partitocrazia che cerca con le unghie e coi denti di salvaguardare sè stessa a discapito delle classi meno abbienti.
Per la prima volta nella storia italiana un nome per la presidenza della repubblica è stato indicato da cittadini, questi cittadini. Sì! Con sistemi arraffazzonati quanto si voglia, seppur moderni, ma la buona volontà c’è.
Il nome è quello della brava giornalista Gabanelli, sia pur della Rai, che conduce inchieste serie sulle ruberie ad alti livelli italiane e le connivenze a tutti i livelli.
Ci vorrebbe poco da parte della coalizione della sedicente sx che ha vinto/non vinto le elezioni accettare questo nome proposto dal M5S e partire per una seria, fattiva e rinnovatrice collaborazione. Ci vorrebbe davvero poco.
Ma i nomi che continuano a girare da quelle parti, invece, sono quelli di sempre, quelli che ci hanno accompagnato negli ultimi trent’anni nella situazione distatrosa e castaiola in cui ci troviamo: Amato, D’Alema, Marini, Prodi, Finocchiaro, Bonino… o addirittura si comincia a parlare dello stesso Berlusconi o del suo maggiordomo Letta.
Ma si può???
IL CRONISTA
Gabanelli, brutti segnali per i ladri di benessere