Gabbiano news vol #3

Da Gabbianoj

Ahah, oddio, quanto rido certe volte a leggere Gabbiano.
Chissà, se avessero saputo della mia doppia identità, cosa avrebbero detto i gabbiani che ho provato a fotografare vicino Piazza di Spagna qualche giorno fa.
A dire il vero li ho immortalati, però non si vedono così bene come volevo, e comunque non ho ancora riordinato le foto.
Sebbene non sappia se i gabbiani fossero contenti di fare da modelli, sono state contente due coppie, che – dopo avermi visto che stazionare col naso all’insù vicino a loro – mi hanno chiesto di essere fotografate. Lo faccio sempre con piacere, però temo  di sbagliare qualcosa, sia perché spesso mi passano i telefonini più improbabili, sia perché ognuno ha i suoi gusti. Sembra che il risultato sia stato di loro gradimento.

Parlando d’altro, oggi ho sentito in radio Murder on the dance floor di Sophie Ellis Bextor, e anche se non sono un particolare appassionato del genere dance, devo dire che mi è sempre piaciuta (la canzone), e trovo sexy la voce della cantante (di cui conosco solo questa canzone, ma vabbe’).

Toccandomi i capelli mi accorgo di essere ancora un po’ bagnato.
No, non ho fatto il bagno al mare, né me li sono lavati.
Poco fa ero in terrazzo ad annaffiare le piante e la pistola da giardinaggio è caduta a terra e mi ha spruzzato un getto breve ma… bagnato! Per inciso, normalmente le piante si annaffiano da sole con l’impianto automatico, però questi giorni di forte caldo è meglio aumentare un po’ la dose. Anche perché i gocciolatoi hanno alcuni problemi, di cui in caso vi parlerò.

Ieri sera sono stato alla manifestazione Odio l’estate, a Villa Carpegna, qui a Roma.
Una manifestazione piccola ma carina , anzi a dire il vero credo di sottovalutare decisamente la qualità dei musicisti che vi partecipano.
In effetti poi non è così piccola, né nello spazio che occupa né nel numero di concerti (31, di cui 20 gratuiti). Diciamo che l’ambiente è abbastanza raccolto e non troppo formale, ma tutto sommato ben organizzato.

Ieri, dopo aver assistito alla performance di un quintetto della scuola che organizza la manifestazione, ho potuto apprezzare la bravura di una pianista giapponese: Chihiro Yamanaka. Esile ma con una grande energia.
Ha presentato alcune sue composizioni jazz, di cui non ricordo il nome, mentre invece ricordo quello di alcuni classici, tra cui Take five.
È stata molto brava, e dannazione, li vedi quando sono bravi, o almeno io penso di vederlo: non è solo il suono a dirtelo, ma vedi che hanno la musica dentro, che la loro espressione esprime ciò che suonano. Mentre suonava pensavo che è un po’ come la trance agonistica, quando sei completamente immerso in un compito, in una impresa.
E in quello stesso momento mi veniva in mente quando certe volte sono andato a dormire tardi perché avevo un’idea in testa per un programma e dovevo svilupparla, è come un flusso di energia, che non fermi e che deve uscire.

Be’, tornando alla Yamanaka, oltre che brava è stata anche simpatica, e mentre suonava, di tanto in tanto, teneva il contatto visivo col pubblico, anche se era per tre quarti di spalle. E non è da tutti, e trovo sia importante. E comunque più che brava in certi momente è stata strepitosa, come il contrabbasso e la batteria che la accompagnavano. Alla fine c’è stata anche la standing ovation col bis.

Sono stato a Odio l’estate anche lo scorso anno, sul finire a dire il vero, e ricordo ancora il contrabbasso di Ben Allison e la meravigliosa tromba di Fabrizio Bosso (che tra l’altro ha suonato Follia d’amore a Sanremo 2011 con Raphael Gualazzi).

Mi raccomando, adesso che vi ho segnalato la manifestazione, non occupatemi tutti i posti!!



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