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Gabriel Veyre, un fotografo nell’intimità del Sultano.

Creato il 05 marzo 2011 da Paolo

Gabriel Veyre, un fotografo nell’intimità del Sultano.Nacque a Isère nel 1871, si laureo’ in Farmacia  a Lione e  divenne operatore cinematografico per i Fratelli Lumière. Gabriel Veyre aveva già girato il mondo quando arrivo’ in Marocco, nel 1901. Conobbe l’America latina, il Messico, Cuba, Colombia, Venzuela e Panama. Nel 1898 si imbarco’ per un secondo viaggio verso il Canada, poi in Asia, attraverso’ il Giappone, la Cina e l’Indonesia. I film che realizzo’ in Indonesia vennero presentati all’Expo Internazionale di Parigi del 1900. Calcolato i tempi si presume che fosse un vero avventuriero! La sua missione in Marocco era quella di iniziare il giovane Sultano Moulay Abdelaziz all’autocromo, tecnica pionieristica della fotografia a colori. Durante il soggiorno perse la moglie durante il parto del suo unico figlio, nel 1902, e traumatizzato dal tragico evento, decise di stabilirsi nel Reame e divenne il mentore artistico del Sultano. Durante sette anni non cesserà mai di scrivere con penna leggera della sua intimità, dei suoi capricci e delle sue scoperte nell’Harem di Moulay Abdelaziz. Amante del Paese, della sua luce e del suo popolo, l’ingegnere di Sua Maestà  dipinse un ritratto unico del Marocco al debutto del XX° secolo, incluso tutti i primi film che si girarono nel Reame. Ma gli interessi di questo affascinante e carismatico personaggio andarono ben oltre alla fotografia, alla pittura e alla scrittura. Dopo un burrascoso cambio di dinastie, dove il Paese conobbe periodi di rivolte intestine e fratricide, Veyre si stabili’ a Casablanca dal 1908 al 1934. Creo’ delle acciaierie, una stazione radio, elettrifico’ il Palais di Casablanca e importo’ le prime autovetture Ford del Paese.  Nel contempo impianto’ una fattoria modello e inizio’ l’allevamento degli struzzi, che a quel tempo era un fatto di per se curioso. Mori’ a Casablanca nel 1936 ed è sepolto nel cimitero europeo; il suo epitaffio lo descrive come “primo pioniere della civilizzazione francese in Marocco“. Fu in primis un appassionato della terra che lo accolse, come ricorda sempre suo figlio, Philippe Jaquier, co-autore di una biografia su suo padre. Con tutte le attività economiche che creo’ era chiaro che il suo sogno era quello di aiutare l’economia del Marocco. A Casablanca la rue Docteur Veyre rende ancora oggi omaggio a questo Lawrence d’Arabia del Reame marocchino e, curiosamente, è misconosciuto dai più. Un bellissimo libro fotografico è disponibile su Amazon.com,  ”Le Maroc de Gabriel Veyre 1901-1936“. Altro libro fotografico con testi, pubblicato nel 1905, sempre su Amazon.com dal titolo “Nell’intimità del Sultano“.

Gabriel Veyre, un fotografo nell’intimità del Sultano.
  

Gabriel Veyre, un fotografo nell’intimità del Sultano.
Gabriel Veyre, un fotografo nell’intimità del Sultano.
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Gabriel Veyre, un fotografo nell’intimità del Sultano.


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