Gabriele Poli LAOCOONTE, Spazio Tadini – Milano
GABRIELE POLI Spazio Tadini, Milano (MAPPA): La mostra personale di Gabriele Poli, inaugurata a Spazio Tadini il 23 gennaio, resterà aperta fino a martedì 19 febbraio 2013. L’esposizione prende il titolo dal gruppo scultoreo del Laocoonte degli scultori Agesandro, Atanodoro e Polidoro (I secolo d.C). Gabriele Poli ha dipinto un trittico ispirato proprio al Laocoonte. “Gabriele Poli non è nuovo alle pratiche di reinterpretazione di opere del passato: dopo le Muse dello Studiolo di Belfiore e soprattutto dopo la grande tela in omaggio a Géricault, (La zattera della medusa ndr) ora è il turno di un’opera di scultura” – precisa Luca Pietro Nicoletti, storico
Laocoonte, degli scultori Agesandro, Atanodoro e Polidoro
dell’arte - Poli effettua una traduzione di impianto futurista: ha scomposto il movimento e lo ha trasposto nelle sue linee di forza. In questo modo il gruppo scultoreo si è come rianimato, e il suo movimento ha quella “elasticità” di dinamismo cromo-luministico che era ignota alla statuaria antica.” Milano Arte Expo ha chiesto a Gabriele Poli di raccontare il suo approccio al Laocoonte:
Laocoonte, di Gabriele Poli - Ci sono immagini che in virtù di una loro particolare forza espressiva si imprimono nella memoria e permangono latenti e attive per tutta la vita. Vidi la prima volta l’immagine di questa scultura ellenistica su un testo scolastico e da allora divenne per me uno dei paradigmi di quella tormentata combinazione di energia e bellezza che nell’arte diviene riscatto dalla disperazione… >>
Così a distanza di anni la suggestione dei tempi e di una parete amica mi hanno indotto ad affrontare questo soggetto e progettarne la sua realizzazione pittorica.
Ho iniziato direi occasionalmente con alcuni disegni di un calco in gesso, un frammento del torace di Laocoonte, che si trovava nell’aula di copia dal vero.
Disegni piuttosto accademici ma a pensarci bene necessari per ripercorrere temporalmente quel soggetto.
In un secondo tempo mi sono avvalso di riproduzioni fotografiche e ho trovato da un testo sui musei Vaticani una bellissima fotografia dell’intero gruppo a colori.
La cosa buffa è che il braccio destro del sacerdote troiano appare ancora nel restauro ottocentesco, cioè teso e simile a quello di John Travolta in Saturday Night Fever. Evidentemente una foto risalente a qualche anno prima che un antiquario trovasse un giorno tra le cianfrusaglie di un rigattiere londinese un frammento di marmo avvolto in lenzuolo…
L’immagine di John Travolta mi balenò ossessivamente e curiosamente nella mente e mi dischiuse a sentimenti ideologici…
Laocoonte corre in soccorso dei figli che innocenti stanno per essere divorati dai due serpentoni mandati da Poseidone nell’atto si potrebbe dire naturale di proteggere i propri figli ma quel braccio proiettava improvvidamente e inconsapevolmente quei due ragazzi come in una discoteca, avvinti nelle atmosfere della movida e dalle spire ottimistiche di un enorme biscione…
Ripensando ad una serie di disegni del mio Maestro, mi perdonerà il titolo Dimitri Plescan, ho immaginato che di uno dei due figli rimanesse solo superficialmente la traccia lacerata della sua fuga mentre l’altro l’ho immaginato dovesse apparire quasi afferrato nell’energico gesto ottimistico di una mano con il pollice levato…
Alcune considerazioni autobiografiche e l’attualità mi portavano a riflettere quindi sulla possibilità di rileggere alcuni aspetti dei soggetti attraverso altri contenuti.
Laocoonte è rimasto inascoltato ma conserva una sua dimensione pubblica.
I serpentoni che circondano le tre figure le uniscono e nello stesso tempo le dividono soffocandole mi hanno portato a riflettere sul ruolo attuale della comunicazione e su alcuni suoi meccanismi che ne hanno prodotto inediti svuotamento di senso e di espressione…
La terza fase infine ha riguardato la realizzazione del trittico nella quale i diversi piani di queste considerazioni sono confluiti e articolati nel gesto e nella materia della pittura.
L’assetto compositivo nelle sue linee e nei suoi piani era stabilito e non mi restava altro che correre in soccorso di Laocoonte, affidando le mie energie ai materiali e alla voce alla pittura.
Gabriele Poli
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GABRIELE POLI
Gabriele Poli, mostra a Spazio Tadini – Milano
Docente di discipline pittoriche presso il liceo “Lucio Fontana” di Arese e artista, ricercato per dare colore a numerosi spazi pubblici, Gabriele Poli da decenni abbina alla sua attività didattica la sua grande passione per la pittura, creando significativi spazi cromatici.
Nato a Milano nel 1957, città dove vive e lavora, nel 1979 si è diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, di Milano. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia ed all’estero.
Numerosi sono i riconoscimenti che ha ricevuto da parte della critica e dalle Istituzioni per il suo impegno nel mondo dell’Arte. Un suo importante lavoro è “I colori dell’Angelo”, una maestosa installazione che accoglie chi entra nella hall del Pio Albergo Trivulzio di Milano. Una tela sagomata, alta 3 metri e larga 1.80, in cui dominano il rosso, il rosa, il blu, il bianco. A fianco sono stati poste, come piccoli satelliti, tre note colorate, una verde, una arancione e una rossa che esaltano ancor di più il lavoro.
Pochi mesi prima, Poli aveva realizzato anche il “Trittico dei sentimenti”, tre grandi pannelli posizionati nell’atrio dei nuovi poliambulatori dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano.
Gabriele Poli, La medusa delle periferie, in omaggio a Géricault, La zattera della medusa
Nel 2006 invece, i suoi colori hanno arricchito il pavimento dell’Asilo dei Monelli, che si trova all’interno dei Martinitt di Milano.
In una delle sue recenti importanti mostre dell’artista dal titolo “Le periferie della medusa”, nel marzo di due anni fa, presso lo “Spazio Tadini” a Milano, sono state esposte una trentina di opere, tra cui il gigantesco dipinto la “Zattera della medusa”, altra opera che rappresenta un punto nodale della sua esperienza artistica.
Gabriele Poli è un artista che esprime le proprie tensioni e quelle della gente che lo circonda attraverso i colori, un modo singolare di comunicare che gli dà la capacità di trasmettere attraverso le sue opere particolari sensazioni e lo proietta con efficacia nell’affascinante mondo dell’arte.
Spazio Tadini – Gabriele Poli, Autoritratto
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LAOCOONTE
mostra personale di
GABRIELE POLI
SPAZIO TADINI
fino a martedì 19 febbraio 2013
a Spazio Tadini via Jommelli, 24 Milano (MM1,MM2, Bus 81, 62)
Martedì 19 febbraio alle ore 18 presso l’associazione culturale Spazio Tadini, in via Jommelli, 24, con il finissage della mostra di Gabriele Poli un evento per sostenere l’associazione musicale Gli Amici di Musica Realtà, più precisamente la sua Stagione di concerti, incontri, convegni del 2013. Nell’ambito dell’incontro verranno vendute 10 opere inedite di Emilio Tadini. Francesco Tadini ha deciso di donare quanto realizzato dalla vendita ad Amici di Musica Realtà.
L’incontro sarà introdotto da Guido Artom e, a seguire, da Luigi Pestalozza dell’associazione musicale di cui è Presidente e Direttore Artistico da 13 anni. Ad aprire e chiudere due brevi nomenti musicali, pianistici, con un rapido Beethoven della pianista Alice Baccalini e il jazz di Enrico Intra.
LINK:
http://www.spaziotadini.wordpress.comhttp://www.coreografiadarte.wordpress.com
Per maggiori informazioni o immagini: Melina Scalise (cell.366 4584532)
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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Melina Scalise, presidente di Spazio Tadini di Milano – centro culturale e sede dell’archivio di Emilio Tadini pittore e scrittore – e Francesco Tadini per le news e le immagini relative alla mostra LAOCOONTE e l’artista Gabriele Poli per il testo. Per informazioni su quotazioni / mercato dell’arte / opere di Gabriele Poli in mostra, inviare una mail a: [email protected] .
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