Gabriele Venanzio, enfant prodige della scultura palermitana
Possiamo dire con parole semplici che la scultura è l’arte che realizza le immagini tridimensionali.e che Gabriele Venanzio ha fatto di questa difficile arte il punto fermo della sua vita. Di Gabriele mi ha subito colpito il suo giovane viso; e’ nato infatti nel 1988 e raccontando delle sue prime esperienze artistiche ricorda che gia’ all’età di 16 anni ebbe le sue prime commissioni ma mancava l’attrezzatura mancavano i soldi mancava tutto quello di cui un’artista ha bisogno per permettersi anche solo un pennello, “Ricordo, dice Gabriele, che di mattina lavoravo presso i mercatini rionali vendendo oggettistica fatta a mano, questo mi permetteva di andare giorno dopo giorno a comprare un pennello, una tenaglia o un mazzuolo e costituire cosi man mano il mio laboratorio”. Le estati invece, quando tutti i ragazzini andavano a mare le trascorrevo dallo zio Filippo Caporrimo, scultore formatosi in Valgardena esperto della scultura in legno che mi ha fatto da maestro insegnandomi la difficile arte della scultura.
Secondo te, Gabriele, l’arte in Sicilia viene valorizzata o penalizzata?
“Essere Siciliani ha dei vantaggi, ma anche tanti punti neri, risponde Gabriele, gli artisti Meriodionali, da sempre, pur avendo capacità alte e competenze, hanno la sfortuna di ritrovarsi una politica che non li aiuta, io sono riuscito nel mio piccolo con forza a mostrare il mio lavoro talvolta rinunciando anche a giusti compensi, ma l’idea dell’arte dal mio punto di vista si distoglie sempre dal mercato che ha definito come artisti contemporanei solo quelli che fanno parte di un certo circuito, e chi definisce un’artista, più contemporaneo dell’altro, commette un grave errore, ciò che è contemporaneo al tempo in cui lo è stato lo dirà la storia”.
Agli abitanti di Sambuca questa antica nomina di “sammucari babbaluciari” piace così tanto che hanno voluto pure la statua della lumaca nel centro della piazza principale del comune
Anche se giovanissimo Gabriele ha gia ‘ alle sue spalle tante soddisfazioni artistiche e tanti anni di studi.Nel 2007 prende la maturità artistica, e nel 2012 sotto la guida del Maestro Salvatore Rizzuti consegue la laurea triennale in Scultura presso l’accademia di belle arti di Palermo. Nel corso degli anni passati in accademia partecipa a mostre e concorsi, realizzando monumenti pubblici in giro per la Sicilia e ultimamente anche fuori dall’ Isola; Tra i più rappresentativi ricordiamo nel 2010 il monumento ai “Martiri per la civiltà” presso Palazzo Adriano (PA) insieme ad una scultura raffigurante l’allora Beato Giovanni Paolo II; Nel 2013 Il monumento raffigurante “Lo zoppo di Gangi” posta presso la Piazza Principale del Comune omonimo; Sempre nel 2013 un monumento dedicato al Beato Pino Puglisi posto presso la Chiesa Madre di Castelvetrano; E ancora nel 2014 un monumento all’eroe Italo-americano “Joe Petrosino” collocato presso la Certosa di Padula in Provincia di Salerno, il monumento a San Giovanni Paolo II presso L’Ospedale di Sciacca suo omonimo e ancora, monumenti a Palermo e San Martino delle scale (PA), Spinto da un forte interesse per le tecniche scultoree, ha lavorato per due anni in una fonderia a Palermo realizzando di sua mano diverse opere in bronzo, La sua ricerca artistica parte dall’interesse della figurazione come mimesi del reale, utilizza diversi materiali come la resina, la terracotta e il marmo, ma l’interesse maggiore è rivolto alla scultura monumentale. Dal 2012 segue il biennio specialistico di Pittura, con il Prof. Alessandro Bazan con l’obiettivo di trovare gli elementi di relazione tra scultura e pittura per la realizzazione dell’opera d’arte. Il 14 di Settembre 2014 in occasione del centenario dalla nascita del Regista Pietro Germi una scultura a grandezza naturale raffigurante l’omonimo regista seduto su una panchina e posta nella Piazza Gerardo Noceto a Sciacca.
Il 20 settembre 2014, invece, un monumento molto singolare posto nella Piazza principale del Comune di Sambuca di Sicilia, ultimamente nominato Borgo più bello d’Italia, che raffigura una Grande Lumaca – “Babbalucia” simbolo del Paese che seppur vetusto vuole diventare centro di aggregazione per i giovani. E ancora nel gennaio 2015 un monumento ai caduti del terremoto del 68’ posto presso il Comune di Montevago (AG) e ultimamente un gruppo scultoreo raffigurante il Poeta Giuseppe Tomasi di Lampedusa da bambino e adulto posti presso il Comune di Santa Margherita di Belìce.
Anche io, da giornalista, ho notato alcune realta’ non proprio “edificanti” nell’ambito del circuito artistico palermitano. Tu Gabriele cosa ne pensi delle diverse realtà organizzative Palermitane nell’ambito del varie manifestazioni/mostre?
Lungi da me far polemica sull’argomento, precisa il Maestro, occorre innanzitutto precisare che l’artista di ogni campo, che si parli di arti figurative o applicate, ha visto come elemento di orgoglio nonché “bene prezioso” della propria terra, nel mio caso TERRA DI SICILIA. In tal senso urge che le autorità preposte nonché associazioni che si fanno carico della divulgazione ed esportazione del lavoro altrui, non lucrino sulle spalle degli artisti che tanto già investono sulla realizzazione delle proprie opere. Mi spiego meglio… Mi è capitato più volte di imbattermi in pseudo e finte selezioni per mostre e concorsi in cui si cerca di far credere all’artista che “dopo un’attenta” visione delle sue opere, tra l’altro via email, l’organizzatore si pregia comunicare che si impegnerà a inserirlo nei più grandi eventi espositivi da lui organizzati. Sarebbe una gran bella cosa, pensare che qualcuno, da buon “MECENATE” si prende cura del nostro lavoro, se non fosse che tutto questo nella maggior parte dei casi è a pagamento. Si parla nello specifico di cifre esorbitanti del tipo 1300 euro per esporre un opera, che cambia a secondo della sistemazione e che addirittura può anche salire se per caso si voglia inserire anche una gigantografia… Un pacchetto per gli artisti, una mafia dell’arte che pian piano sta prendendo il sopravvento, e che soprattutto in modo silente e spregevole prende per i fondelli gli artisti facendogli perdere solo tempo e danaro. L’arte per l’appunto non è mai stata democratica anche se si cerca di far credere che questa sia la più libera delle azioni. Per quanto mi riguarda vedo tutto questo come un “pizzo” legalizzato, e fin che avrò vita per fare scultura mai un sol centesimo darò a queste “organizzazioni” a scopo lucro”
Cos’è per te il concetto di Contemporaneo nell’arte?
“Una bella invenzione, risponde sorridendo Gabriele, che già nel nome non ha senso! Chi può dire con certezza che un artista vivente è “contemporaneo” più di un altro? e poi effettivamente cosa significa?. E’ un marchio che solitamente danno per identificare qualcuno “in riga” con la visione odierna dell’arte. Dunque che rispetti i canoni del nostro tempo… Ma quali sono i canoni estetici del nostro tempo mi chiedo e chi li ha decisi? Se contemporaneo oggi significa prendere a calci una tela, tanto per essere estroso e diverso, allora preferisco definirmi un buon artigiano. Non mi interessa far parte di una corrente o di uno stile ben definito. Mi piace “sposare” diversi campi sperimentando giornalmente ciò che mi soddisfa di piu’. Non guardo il mercato dell’arte perché questo mi farebbe schiavo di essa.. forse guadagnerei qualcosa di più, ma non sarei più libero come esigo essere. Chi assurge definire qualcosa più contemporaneo dell’altro commette un grave errore, ciò che è contemporaneo al tempo in cui lo è stato lo dirà la storia”. Sentire rispondere cosi’ con decisione e saggezza e con chiare idee, un giovane artista palermitano, mi riempie di gioia e di orgoglio perche’ da tempo cerco di portare avanti a Palermo un certo discorso culturale che privilegia in primis “chi con amore e dedizione e sacrificio, porta con orgoglio il vessillo di una Sicilia “pulita”. Degni artisti che ,in ogni campo dell’arte stessa, si cimentano con amore e per amore,appunto della sola arte.Ecco che Gabriele Venanzio, come tanti artisti che ho avuto la fortuna di conoscere, sono degni di essere chiamati tali. Di recente hai avuto anche la nomina a Cavaliere me ne vuoi parlare?” Una bella sorpresa, risponde orgoglioso Gabriele, nata da una donazione fatta al Comune di Montevago (AG). Ultimamente sotto richiesta dell’Assessore alla Cultura, Michele Giambalvo, realizzai la copia di un affresco sito nella cappella di Castello in Musio in Arcevia dal nome “La Madonna di Montevago” risalente al 1600 , grazie al quale oggi esiste un sodalizio culturale e religioso tra la città Siciliana e quella Marchigiana. Una nomina a Cavaliere appunto che ho sposato con orgoglio soprattutto per i sani valori che ho citato sotto giuramento”Prossimamente a Sciacca una tua opera?
Già pronto per la posa, un Monumento alto circa 3 metri sarà, entro il mese di novembre dice Gabriele, inaugurato presso la località “Stazzone” di Sciacca. Una commessa nata dalla vincita di un concorso che vede appunto una grande mano abbracciare il mare in un estasi di emozioni. Un’opera che vuole essere omaggio alla scoperta del corallo saccense, ma non solo. Ho voluto com’è mio solito fare, includere diversi significati, come il rispetto del mare/natura, l’attaccamento dell’uomo alla sua terra e tanti altri che preferirei lasciare alla libera interpretazione degli spettatori. Il monumento è stato realizzato in resina con innesti di acciaio e ceramica, quest’ultima per contestualizzare ancor di più l’opera, essendo Sciacca conosciuta come città della Ceramica artistica”.