Farfalle
Il brano che segue è stato scritto da Gabriella Grieco in occasione dell’arrivo delll’email in cui le veniva notificata la selezione per il bando di concorso HOLMES AWARDS 2015. Gabriella Grieco ha vinto nella sezione inediti col romanzo L’inferno è buio e freddo e l’assegnazione dei premi avverrà il 7 febbraio 2015 alle ore 17.00 nella sala biblioteca grande, presso l’Hotel Terminus, a Napoli Piazza Garibaldi (stazione centrale). Quindi, per la nostra autrice, il riconoscimento rappresenta una bella soddisfazione e gratifica la sua Penna, nonché il suo desiderio di esprimere emozioni attraverso i suoi racconti alquanto particolari. Lo stile fluido e graffiante caratterizza l’autrice, sorprendendo il lettore con brani che non sono mai scontati e che riportano al buon vecchio “giallo” di una volta. Ma non è finita. Poco tempo fa ha vinto un altro premio, per un racconto inedito (il racconto vincitore è Camera Oscura), al Garfagnana in giallo e la raccolta, nata dai brani selezionati, è già disponibile su Amazon.
Si scrive. Si scrive perché ci dà soddisfazione, perché non riusciamo a farne a meno, perché le parole vengono giù a cascata, e come fai a fermarle? Una cascata è una forza possente, un misero mortale non può far altro che inzupparsi d’acqua. Beh, chi scrive si inzuppa di parole. E allora via, a battere sui tasti per scrollarsele di dosso come un cane che si scuote l’acqua dal mantello… è quasi un gesto inconsapevole.
Ma più di tutto si scrive perché qualcuno ci legga.
E che possibilmente sia un estraneo, uno che non ci veda col filtro dell’amicizia che abbellisce tutto ciò che scriviamo, a priori, a prescindere dal reale valore di quelle formichine che vanno alla guerra sulle pagine bianche.
Lo facciamo tutti, bene o male. Spediamo i nostri testi ovunque. Case editrici, amici, parenti (se ancora ci sopportano), concorsi, premi letterari. Lo faccio anch’io ma, forse perché lo faccio da poco tempo, fino a neanche due anni fa non avevo mai provato, ogni volta è un’emozione profonda. Ricevere la lettera di un editore che, non avresti mai osato immaginarlo per davvero, ti propone un contratto; o aprire la mail di quel concorso a cui hai inviato il tuo manoscritto giusto per scrupolo, per non sentirti dire che se non provi non saprai mai… ecco, all’improvviso ti ritrovi con un branco di farfalle nello stomaco e una inconsueta leggerezza in testa. I piedi rimangono ben saldi sul pavimento, ma stomaco e cervello partono entrambi verso direzioni differenti e a nulla servono le ansiose domande di chi ti sta accanto e si chiede cosa diavolo ti stia capitando.
«No, nulla…» rispondi con voce svagata «ho vinto un premio.»
Tutto qua, niente di più. Ma le farfalle nel tuo corpo volano impazzite.
Gabriella Grieco