Giovanna Raiti, in una recente manifestazione per la solidarietà a Canicattini Bagni
Le vie della rete sono infinite, ed a volte si può rimanere stupiti per come un piccolo blog come questo, fra i tanti che hanno scritto sulla vicenda che riguarda la gaffe istituzionale che ha coinvolto il Premier Matteo Renzi (in visita a Siracusa) e Giovanna Raiti.
Per meglio capire, è opportuno fare un breve riassunto degli eventi: per il Premier, in visita a Siracusa, uno degli appuntamenti era quello di presenziare alla Scuola Elementare intitolata a Salvatore Raiti (carabiniere siracusano vittima di mafia, ucciso nel 1982). In un primo momento, Giovanna Raiti (sorella di Salvatore, personaggio noto a Siracusa per il suo impegno antimafia all’interno di Libera) ha ricevuto un invito a partecipare, salvo poi ricevere un sms da parte della Dirigente della scuola, la quale affermava che Giovanna, su indicazioni del cerimoniere della Presidenza del Consiglio, non era ammessa perchè avevano titolo solo i membri del personale della scuola.
Amareggiata da tale dietrofront, Giovanna Raiti scrive una lettera ai media, che trova risalto e mette in difficoltà il Premier stesso (che se ne uscito con un “non ne sapevo nulla”, continuando la pluriennale tradizione italica dell’ “a mia insaputa”) e la stessa Dirigente scolastica, che confusamente ha parlato di un equivoco.
Per chi volesse approfondire la questione in maniera più diffusa, c’è materiale in abbondanza in rete.
Ma torniamo all’oggetto di questo post: aprendo l’interfaccia di WordPress, scorgo che un commento è in attesa di approvazione, su un vecchio post che riguardava una commemorazione di Salvatore Raiti da parte dell’omonimo Presidio canicattinese di Libera. Scorrendo il testo, sono rimasto stupito nel leggere che a commentare sia stato il nipote di Alcide De Gasperi, storico leader democristiano e colonna portante della democrazia italiana.
Essendo, da quel che ho potuto vedere, l’unico luogo scelto dal Dott. Catti De Gasperi (insieme al blog di Grillo, nel quale il commento si trova diluito in mezzo a centinaia d’altri), ho ritenuto opportuno dare il giusto risalto alle sue parole, così che possano più facilmente raggiungere il destinatario.
Andrea Uccello
Cara,cara Signora Giovanna Raiti, credo di capire il suo dolore . E sono anche completamente indignato. L’ulteriore ferita inferta dalla Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana,con la sua esclusione dalla cerimonia proprio nella scuola intitolata a suo fratello, vittima della mafia , è stato un’atto ignobile. E ignobile è chiunque l’abbia attuata o trovi oggi scusanti assurde per una tale mancanza. Lo Stato le ha mancato gravemente di rispetto . Perciò io le chiedo scusa per la mia piccola parte. Mentre le scusanti proferite dall’attuale Presidente del Consiglio ” non sapevo” mi rendo conto che siano addirittura un’aggravante. Immagino suoni al suo cuore come un ” non ce ne siamo interessati perché abbiamo altro da fare ” . Insomma, si sono appropriati del nome della vittima e l’hanno utilizzato, per ignavia, estromettendo addirittura i parenti che piangono e piangeranno per sempre quella mancanza. Perciò rabbia, dolore e vergogna sono oggi i miei sentimenti di concittadino, accompagnati da un senso di impotenza e inadeguatezza verso di lei.Non ho modo di risarcirla se non con questa lettera.Ma prima deve venire lei ed i suoi congiunti. La prego perciò di tener presente che noi italiani buoni non siamo quelli che stavano in quella scuola, ad eccezione ovviamente dei bambini. Tutti noi stavamo fuori, con lei. E sono certo che mio nonno, Alcide De Gasperi, era li fuori con lei.
L’abbraccio di tutto cuore e, mi creda, con sincera commozione
Paolo Catti De Gasperi
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