Combattimento tra Galli..+Mosaico di Pompei..
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Gallia belgica la chiamavano gli antichi Romani…“horum omnium fortissimi sunt belgae” e.. di tutti..sono i più forti (in battaglia) i Belgi…Giulio Cesare 54 a.c.+
Eppure il Belgio ha qualcosa che ci rende simili,e non sono il cioccolato e l’arte.
E’ infatti collocato in una posizione geografica tale da presentarsi bene come campo di battaglia per ogni invasore,ma non lo difendono montagne ed hanno forse perso nel corso dei secoli la fama di grandi combattenti che gli riconobbe invece Giulio Cesare.
Ci son passati tutti, francesi,olandesi,spagnoli,britannici,austriaci,tedeschi,a ripetizione. Persino gli americani che andavano a liberare la Germania dal loro oppressore nel 1944.
Un paese che ha dovuto persino rinunciare alla propria neutralità territoriale infranta ben due volte dallo stesso vicino di casa.
Composto di differenze religiose,di lingua,e di abitudini.
Con un’economia che prima tirava per la popolazione di lingua francese ed ora per quella fiamminga,con una componente comune, avere delle terre poco adatte all’agricoltura. Buone più per i fiori,ma la gente non mangia fiori. Se mai lo fanno le bestie da pascolo.
Ottime le vie di comunicazione e porti,canali e fiumi navigabili.
Un belga su cinque è ormai di origine straniera,non col permesso di soggiorno,bensì dotato di cittadinanza e fa da cuscinetto alle diatribe tra le varie comunità autonome che non si riconoscono più neppure in un partito politico.Li hanno aboliti.
Si son divisi per appartenenza etnica,quindi abbiamo il partito dei fiamminghi,di lingua olandese,quello vallone di lingua francese,e quello di lingua tedesca.
Secondo come nasci hai già un simbolo,un’appartenenza ben codificata.
Figuratevi succedesse anche da noi,tu..sei del partito siciliano..io di quello piemontese..lui di quello greco-ortodosso,..io laziale,tu ebreo,noi cattolici,loro di Geova,poi perché non citare anche lo stato sociale,i pensionati li abbiamo già in lista,infiliamo dunque per ultimo il partito dei precari e dei sotto-occupati.Come per le squadre di calcio,e ne faremo anche i gironi.
Peccato poi però,che se nasci nel posto sbagliato,appartenendo ad un’altra etnia,tipo..io sono nato a Torino..ma di genitori uno calabrese..e l’altro siciliano..ecco che non si capisce più nulla..ed all’anagrafe diventan matti e ti metteranno nel partito degli apolidi…dei senza patria.
I Belgi erano famosi per l’estrazione del carbone e son passati ai servizi,ma il passo non è stato poi così semplice,né strepitoso,se pensate alla Sabena,il primo fallimento di una compagnia aerea europea di un certo tono.
Un motto nazionale che è tutto un programma.
DE) ”Einigkeit macht stark” (FR) ”L’Union fait la force” (NL) “Eendracht maakt macht“
(traduzione: “L’unione fa la forza”)
Addirittura scritto trilingue per dare maggior enfasi alla frase,ma non c’è rimasto altro.. a fare da supporto.
Infatti il risultato è ben più che scarso,al punto di non avere avuto addirittura alcun governo per anni…non per mesi..nel senso che non volevano mettersi d’accordo tra comunità di lingue differenti per eleggere un capo di governo né un governo con una percentuale linguistica o etnica,come si usa dire oggi,che potesse mai supporsi potesse favorire un gruppo a sfavore di un altro.
Sono divenuti sospettosi tra di loro,eppure se tu gli parli insieme,ci fai traffici,ci bevi e mangi in compagnia sono delle persone molto affabili. E simpatici,e le ragazze poi,son molto belle.
Hanno i colori olandesi ed il fisico francese. Testa,però..tedesca.
A me certe cose fanno tornare alla memoria Cromwell, il dittatore inglese puritano, che fece tagliar la testa al Re Carlo I Stuart quando non voleva entrargli nella zucca che gli inglesi non accettavano alcuna monarchia per diritto divino,e si accontentavano di un Re, che regnasse ringraziando il Parlamento per avergli concesso un posto al caldo, ben pagato.
Gli diedero un tempo supplementare,e visto che non voleva adattarsi,lo fecero fuori.
Poi però, per evitare altre grane,finì nel tempo che si presero dei Re di importazione che provenivano dalla Germania e misero d’accordo così tutti i partiti politici.
In Belgio neppure questo sistema ha funzionato più di tanto.
Non sarei quindi stupito di vedere un giorno un italiano,figlio di immigrati,che per farla breve sia scelto come primo ministro,in modo da evitare tutte le frizioni tra abitanti delle Fiandre,Valloni e Tedeschi belgi.
Infatti..il nuovo premier si chiama Elio Di Rupo..e questo la dice tutta.. è belga ma con genitori abruzzesi nati in Italia e trasferitisi a suo tempo per lavoro,emigranti.
Da noi sarebbe difficile,infatti gli stranieri non riescono neppure a votare..e non possono essere eletti..in quanto..loro italiani.. non li vogliamo fare.
Scombussolerebbero le tecniche di marketing dei nostri partiti.E da noi i partiti sono peggio delle etnie nel non voler mai essere in sintonia tra di loro anche quando arriviamo sino sull’orlo del baratro,con l’ unica eccezione che si parli dei loro emolumenti, materia questa,dove invece, un consenso salta sempre fuori in fretta.
Vedete dunque che ogni dove esiste il rischio di spezzare un paese in staterelli ancor che federati ed autonomi e di tornare alle Province Unite del 1600? (**)
Superficie 30mila km2,ovvero tutto il Piemonte più Milano,con 10 milioni di abitanti,doveste mai dividerli secondo le proporzioni linguistiche,ti saltan fuori delle entità politiche che non capisci come potrebbero reggersi ancora in piedi soli. Eppure quando uno si impunta,ci riesce.
Questa è la situazione attuale.
Oggi la moda tira verso l’autonomismo,federale, come le regioni a statuto speciale per preservare quei valori comuni culturali su cui si basa uno stato,ovvero ,le varie incomprensioni regionali..provinciali…comunali ..religiose,eredità dell’epoca del Sacro Romano Impero.
Lo stato centrale vien visto come l’Imperatore o il Papa e non serve più, e quando si scaldano gli animi finisce con lo scoppiare una guerra come nei Balcani o nelle repubbliche caucasiche.
Se sommate questa fronda di carattere medioevale agli altri problemi in corso,comuni a tutta Europa,vedete come l’equilibrio instabile creatosi non possa che essere foriero di altri sconquassi,infatti quando dalla democrazia si passa al sistema autonomo del fare quello che si vuole,spunta il caos amministrativo.
E non solo quello.
Si fanno investimenti inutili con doppioni sparsi qua e là secondo chi comanda nelle varie autonomie,e si sperpera il denaro comune.
Comandan tutti e non comanda nessuno.
Ognuno fa quello che più gli pare sussidiato dalla UE,dove avrete notato come i soldi possano apparire e.. sparire.. seguendo alleanze di piccoli con grandi. Corroborate sempre da simpatie ed antipatie,la cosiddetta sfera di influenza.
I più grossi si incazzano al dover sganciare soldi per finanziare spese altrui,o tappargli i buchi di bilancio,e se i clienti non accettano alcun vassallaggio,fatto almeno di merce da acquistare prodotta dal Signore, non vedono una lira.
Che fare?
Chiedersi innanzitutto se ciò sia vero.Ma non ci sarebbe da stupirsi più di tanto.
Alla faccia di…L’Unione fa la forza.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_delle_Sette_Province_Unite
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