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Galvagno, le opposizioni e la guerra

Creato il 29 marzo 2011 da Palotto
Galvagno, le opposizioni e la guerraIeri sera, faticosamente, anche grazie alla collaborazione dell’opposizione consiliare, qualche cosa si è ottenuto. L’asse portante, naturalmente, è stata la mobilitazione, in primis quella facente capo al coordinamento Asti est e alle famiglie occupanti di via Allende e via Orfanatrofio, ma anche quella dei compagni e delle compagne di Rifondazione Comunista, della Federazione della Sinistra e della Casa del Popolo. Il parziale successo, le parziali risposte sul tavolo delle emergenze e sugli aumenti delle tariffe comunali, va difeso ed è stato ottenuto solo grazie alla forte mobilitazione. Sappiamo della capacità di questa maggioranza di scappare e di tergiversare sugli impegni presi. Solo se le associazioni e i partiti presenti ieri sera sapranno mantenere alto il livello di mobilitazione potremo sperare di ottenere qualche risultato concreto. E’ per questo che fin da sabato 2 aprile sarà necessaria la più ampia presenza al presidio contro la guerra. Dovremo essere in tanti per gridare il nostro NO all’intervento militare in Libia e il nostro No a tutte le guerre in essere, ma anche per ricordare a questa amministrazione comunale che la nostra lotta non finisce con la forte presenza nel consiglio comunale di ieri sera e con le promesse fatte dal sindaco Galvagno. Sabato sarà l’occasione per tornare a far sentire la nostra voce anche sui problemi dell’emergenza abitativa e su quelli degli iniqui aumenti delle tariffe, che non sono , come si è permesso di dire il sindaco, problemi borghesi ma bensì problemi che colpiscono indiscriminatemente le tasce dei cittadini che fanno già fatica ad arrivare alla fine del mese. Massimo Di Antonio – Segretario Provinciale PRC Asti MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA SABATO 2 APRILE 2011-ORE 16
PIAZZA SAN SECONDO-VIA GARIBALDI-ASTI Ancora una volta il nostro paese, in violazione dell’articolo 11 della Costituzione, si trova a partecipare a una guerra.
Il nostro dissenso rispetto al regime libico, che condanniamo, non può renderci muti rispetto alla partecipazione dell’Italia negli attacchi alla Libia dell’operazione “Odissea all’alba ” .
Ripetiamo purtroppo per l’ennesima volta in questi ultimi 10 anni che non basta condire con aggettivi ‘abbellenti’ (giusta, umanitaria, preventiva) una guerra, perché questa sia meno ripudiabile.
Crediamo che si debbano usare strumenti diplomatici e non bombe.
L’Italia è uno dei principali partner economici della Libia e fornitore delle armi che hanno massacrato durante le rivolte; gli accordi economici e di cooperazione Italia – Libia già avevano all’interno chiare violazioni dei diritti delle persone. Basti pensare alle politiche migratorie, che non erano certo inquadrabili in scelte di cooperazione a favore dei diritti.
Adesso si arriva ad usare uno strumento ipocrita e immorale: LA GUERRA.

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