L’agguato a Genova, l’amministratore di Ansaldo Nucleare colpito al ginocchio da due aggressori a bordo di uno scooter. Si segue la pista anarchica
Risorge la protesta anarchica, dalle parole e dai timori si passa ai fatti. Delinquenziali, sia ben chiaro, ma inevitabili alla luce del clima di tensione sociale che si respira nel paese.
Adesso vengono colpiti i manager: bandiere di un modo di fare economia che non piace alla cittadinanza che affronta quotidianamente i disastri di una crisi, non causata esclusivamente dal consumismo e dall’evasione fiscale.
Adinolfi, 59 anni, è amministratore delegato della società che ha costruito tra gli altri l’impianto atomico Superphenix (Romania).
La pista seguita dagli inquirenti privilegia l’aggressione per mano di gruppi anarco-insurrezionalisti.
Condanna da parte del ministro del Welfare Fornero e dall’ Italia dei Valori.
Da più parti la notizia viene accolta senza particolari sorprese: sul web si sprecano i “c’era da aspettarselo”. Viene colpito un esponente della classe dirigente dell’economia, considerata da una parte degli italiani come l’autentica regista della crisi economica che affama quotidianamente migliaia di famiglie.
Ma non basta il “no comment” della Fornero a pulire la coscienza dell’esecutivo. Farebbero bene a prendere in seria considerazione i malesseri della società civile, Monti e compari, prima che la situazione scivoli di mano e ci riporti indietro di trent’anni.
Gli italiani chiedono solo dignità: nessuno vuole che a farne le spese siano altri innocenti. Da una parte e dall’altra della barricata.