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“Gangsters”

Creato il 02 ottobre 2010 da Cinemaleo

2002: Gangsters di Olivier Marchal

“Gangsters”
“Gangsters”

Uno dei migliori (e poco conosciuti) esempi di «polar» (1).

Benché ispirato a una storia vera la trama non è delle più originali ma la bravura del regista e degli interpreti, nonché una sceneggiatura mai banale che ben delinea le psicologie dei vari personaggi, rendono questo film un ottimo noir, secco e asciutto, teso  ed emozionante. Il racconto non è piacevole ma coinvolge per l’intero svolgimento.

Gangsters è il primo lungometraggio di Olivier Marchal che da bravo ex-poliziotto mostra di ben conoscere la materia che tratta, riuscendo a rendere il suo lavoro massimamente credibile (trame simili ne abbiamo viste a centinaia nel cinema americano, dando spesso la sensazione di costruzioni a tavolino artefatte e non plausibili). Il regista sfrutterà più volte la sua esperienza: basti pensare al non riuscito 36 Quai des orfèvres e all’ottimo L’ultima missione.

Gangsters è senz’altro da recuperare (nelle nostre sale passò quasi inosservato): meritevole d’essere visto per l’incisivo ritratto delle ambiguità e debolezze umane a cui prestano volto attori noti e non (tutti eccezionalmente da plauso), per il convincente cupo desolante e dolente ritratto di un mondo che fatica a restare nella legalità” (Film.tv.it), per lo stile serrato (senza pause, senza lungaggini, senza fronzoli…) della regia.

note

(1) Così Wikipedia definisce il polar: “Il polar è un genere cinematografico e letterario, neologismo francese nato dalla fusione dei termini poliziesco (policier) e noir. Identifica un genere di romanzi e film  dalle note cupe ed introspettive caratteristiche del noir, i cui protagonisti però sono tipicamente appartenenti alle forze dell’ordine, spesso coinvolti in un percorso catartico o di mutamento della propria esistenza”.

scheda


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