Tutto pronto per l’ultima partita della stagione NBA: Christina Aguilera ha dimostrato di saper cantare (e anche altro), Perkins ha un bel completo grigio, Sheed è stato scelto come centro titolare, la presentazione dei Lakers allo Staples si lascia guardare… ma questo è solo contorno! Pochi giri di lancette alla palla a due, ci siamo!
Per il primo canestro ci vuole un minuto esatto… ovviamente è Derek Fisher a infilare la tripla; Sheed però dimostra di esserci, da una parte e dall’altra e dopo tre minuti c’è il sorpasso dei Celtics sul 6-5. L’inizio è selvaggio, i protagonisti più attesi lasciano il proscenio agli altri e sono Rondo, Wallace e Gasol a salire sugli scudi. Fisher con un tiro anni 60 trova il sorpasso, ma Ray Allen trova il suo primo canestro con una fantastica tripla dall’angolo che riporta avanti i suoi. Ci vogliono nove minuti perchè Kobe trovi il primo punto dalla lunetta, grazie alla super difesa di He Got Game. Nel finale di primo quarto i Celtics trovano un mini allungo con una serie di canestri di Pierce e Glen Davis che porta il solito contributo di energia dalla panchina. Il primo parziale si chiude sul 23-14 con la difesa di Boston davvero clamorosa.
Al rientro Bryant ricorda a tutti che questo è il suo campo sparando un canestro che ridicolizza Tony Allen; la difesa gialloviola sale di colpi, e tiene a secco i Celtics per i primi quattro e trenta del secondo parziale. Le squadre non segnano mai, e la tripla di Artest dopo 21 minuti vale solo il 29 pari. Appena Rondo riesce a far correre i suoi arriva un mini parziale per il 38-31, ma è ancora Ron Artest (???) a trovare le risposte fermando il principio di fuga. Rivers si gioca anche la carta Scalabrine per una ventina di secondi, mossa a sorpresa che disorienta Odom, ed il primo tempo si chiude sul 40-34.
La seconda metà di gara parte con un grande Garnett, innescato benissimo da Rondo, forse il miglior Rondo della serie. In un amen si materializza un +13 che ha del clamoroso viste le premesse. I Lakers sono totalmente nel panico e ci vuole un tiro libero di Kobe (3/6 fino a questo punto) per fermare l’emorragia. Il Mamba infila un canestro a cui replica Gasol con uno splendido gancio, Garnett risponde ancora, ma l’attacco di Phil Jackson ha preso ritmo e vanno a bersaglio anche Fisher e Odom per il -6. Wallace è concentrato e continua ad essere efficace nelle due metà campo, ma la coppia Bryant-Gasol ha ingranato e la partita prende fuoco in un attimo. La difesa di Ray Allen (1/9) è encomiabile, ma in attacco non segna davvero mai così ci si affaccia agli ultimi 12 minuti sul 57-53.
Il primo possesso del quarto periodo è un canestro spettacoloso di Gasol sulla testa di Davis, il secondo è una palla persa forzata da un clamoroso Artest… i Lakers ci sono! Rondo comincia ad andare in confusione, ma come al solito è capace di pescare un assist per K.G. che va a bersaglio per il +4.
Bryant si va prendere un fallo su un tiro da tre, ma risponde Allen con il suo secondo canestro della gara. A sette e mezzo dalla sirena finale arriva il pareggio con un and one di Artest, guerriero davvero d’altri tempi. A 5.56 arriva il vantaggio dei gialloviola con due bersagli dalla linea della carità di Bryant; il Mamba non ha finito e appena torna in attacco infila un altro canestro, davvero spezza gambe che costringe Rivers al time out. Il parzialone continua per mano di Gasol, ed è interrotto solo dal canestro in uscita dai blocchi di Pierce che restituisce il -4. Si entra negli ultimi 120 secondi sul 74-70. E’ Pau Gasol a fare due giocate decisive, prima una stoppata e poi un canestro che indirizzano i Lakers verso il sedicesimo titolo a uno e mezzo dalla fine. In 30 secondi arrivano tre bengala di fila per Wallace, Artest e Allen. Ci prova anche Bryant che sbaglia, ma è ancora il principe catalano ad assicurare il rimbalzo in attacco, restituendo la palla al suo leader che subisce fallo e segna dalla lunetta il +5 a 25 secondi dalla fine. La pallacanestro a questo livello è di una bellezza favolosa: ed è Rajon Rondo a infilare ancora un tiro dalla lunga distanza che lascia ancora una speranza ai verdi. Vujacic viene mandato in lunetta e segna entrambe i tentativi, il tabellone dice 79-83 a 11 secondi dalla sirena. Il playmaker dei Celtics sbaglia la preghiera, il rimbalzo arriva ancora nelle mani di Gasol (il 18esimo), ennesimo anello per Jackson, Bryant, Fisher e tutti gli altri.
Complimentissimi ad ogni modo a questi Celtics.