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“Garanzia Giovani”: l’ultima scommessa

Creato il 07 maggio 2014 da Fugadeitalenti

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E’ partita, con una comprensibile fase di rodaggio, la “Garanzia Giovani” italiana, per mesi invocata, poi bloccata dal repentino cambio di Governo, infine partita dai box con un paio di mesi di ritardo rispetto al previsto.

Nel primo giorno di iscrizioni al portale le registrazioni sono state nel complesso oltre 7500: per la prima volta, grazie ai fondi europei, l’intero sistema-Italia sarà chiamato ad uno sforzo collettivo, per offrire ai propri giovani -alla cosiddetta “generazione perduta”- delle opportunità concrete.

I rischi di flop sono elevatissimi, a partire dalla possibilità che le regioni ritardino la firma delle convenzioni col Ministero del Lavoro (a inizio mese le firmatarie erano una forte minoranza).

Altro probabile ostacolo, la qualità delle offerte: che tipo di stage, tirocini, o corsi saranno proposti a questi under 30? Il solito, raffazzonato “riempitivo” all’italiana, con corsi di formazione finanziati dai fondi UE per le attività più improbabili? Oppure un serio piano formativo, mirato a uno sbocco concreto sul mercato del lavoro?

Mai come in questo caso si misurerà la capacità italiana di “fare sistema”. In questo anche le imprese sono chiamate a uno sforzo collaborativo senza precedenti, per passare dalle parole ai fatti. E dimostrare come la “risorsa giovani” sia un asset fondamentale per loro, non una variabile di colore, da sfoggiare ai convegni sul futuro (?) dell’Italia. In questo l’appello del Ministro del Lavoro Poletti al mondo imprenditoriale è corretto. Non si crea impiego solo con piani europei, nazionali o regionali. Serve uno sforzo di tutti. In primis, del mondo produttivo

Mai insomma come stavolta l’Italia sarà all’esame di Bruxelles. Nei mesi scorsi il piano “Garanzia Giovani” ha sollevato parecchie perplessità, in sede di Commissione Europea. Tante promesse, come sempre… ma più di qualche dubbio sulla sua effettiva tenuta alla prova dei fatti, quando dal piano statale si passerà al livello dell’implementazione regionale. Qui la “concretezza”, vista da Bruxelles, cominciava un po’ a farsi traballante…

Questo Piano rappresenta insomma una sorta di ultima carta, o ultima spiaggia… fate un po ‘ voi. Vediamo di giocarcela bene, questa carta.

Decine di migliaia di giovani italiani, negli ultimi anni, si sono costruiti da soli il proprio Piano “Garanzia Giovani”… emigrando. Vediamo -per una volta- di non deluderli.

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