Gargy alla ricerca del vestito incantato

Creato il 12 marzo 2012 da Gargy
Salve o miei cari sostenitori e lettori. Scusatemi se vi ho lasciato nel tormento e sgomento per l’atteso continuo del mio post precedente, ma eventi diplomatici come le fashion weeks e il letargo hanno impedito la mia spedizione nel mitico store londinese Primark. Ma finalmente ora sono nuovamente a vostra disposizione per intraprendere questo viaggio fantastico nel mondo supremo della moda. Devo realmente scoprire se Primark produce la fantastica stampa macchinine di Prada. Andiamo!
Prenoto un taxi o cab come lo citano qua a Londra. Ovviamente non mi nuovo senza un cab. La moda ci insegna che esser belli e perfetti comporta soffrire camminando su tacchi 12. Almeno soffro stando comodamente seduto. “Quanto mancaaaa?” chiedo insistemente e ripetutamente all’autista. Muoio dall’attesa di entrare dentro Primark ma soprattutto perche’ vedo ovunque persone che cammivano lungo Oxford Street stringendo per mano delle shopping bag. AMAZING.
Eh si miei cari, sono proprio le buste dei desideri realizzate da Primark: marroncini pezzi di cartone assemblati con estrema artigianalita’, con un verdignolo logo che vuol far concorrenza alla piu’ blasonata Tiffany.

Ma piu’ di tutto, la stessa espressione stampata sulle faccie di questi fortunati acquirenti. Un senso di sodddisfazione, goduria, rei di esser le persone piu’ fortunate sulla Terra Moda. She’s so lucky!!!



Finalmente il cab accosta. L’autista: “Sir, it’s free”. Ma come gratis?? Scherziamo? Ok che sono Gargy il blogger famoso, ma addirittura questi benefici nel mondo etero ed effimero dell’automobilismo? In realta’ il motivo era ben altro. Ogni viaggio con destinazione Primark deve esser categoricamente gratis. Mi spiega l’autista che si tratta di un’antica tradizione dell’700, quando gli aristocratici francesi accusati con la pena di morte in seguito alla Rivoluzione Francese, chiedevano un giro da Primark come ultimo desiderio. Ma quanto e’ chic tutto cio’??? Troppo!
Scendo dal cab, mi giro e come la piu’ famosa scena del Titanic, quando Rose scendendo dal taxi si gira e ci viene mostrata per la prima volta la magnificenza della nave, cosi avviene con il colossale store. Colombe che salivano nel cielo, una leggera brezza profumata che ti faceva muovere i capelli, canzoni di Pavarotti come soundtrack all’ingresso. E’ il paradiso?
Ci siamo. Sto per entrare. Ovviamente tramite le mie parole e’ impossible riuscire a farvi rivivere questa esperienza. Aiutiamo con un bel video. Ma prima lanciamo la pubblicita’!

Rieccoci mie cari. Siamo giunti al momento video. Ovviemente come prima cosa dentro Primark non potevo che non chiedere alla prima commessa che passava dove potessi trovare il famigerato vestito con stampa micromachine di Prada. Avendo molto rispetto per queste lavoratrici, faro’ molta attenzione a farmi capire e scandire perfettamente il mio inglese. Siete pronti. 3, 2, 1, PLAY!



Ma come? Non esistono? Questa commessa incompetente stara’ scherzando spero? Faro’ presente al manager store di licenziare questa pezzente italiana. Che torni a far finta di cercare lavoro a Londra.
Intanto orde di ragazze impazzite sbraitano e si azzuffano per assicurarsi l’ultimo must have appeso sulla gruccia Primark. Devo ammettere che le collezioni presenti sono all’ultimo grido in fatto di design e di ricerca: poliestere, viscosa, alluminio, celloloide, scottex e carta velina si mescolano con finissime fantasie floreali da giardino invernale, giocando con preziose applicazioni come le biglie e i coriandoli ufficiali del carnevale di Viareggio, il tutto confezionato a mano dalle marmotte della Milka e tenuto su con la colla vinilica preparata appositamente dal famoso artigiano Muciaccia. Wow!
Ma proseguiamo con la mia ricerca miei cari lettori. Non abbiamo nessuna fretta. Non c’e’ nessun Goolum o essere soprannaturale che ci segue minacciosamente. Ma forse mi sbaglio...All’improvviso noto un delizioso tavolo adornato con accessori pellicciosi. Rimango catturato dalla qualita’ di questi a tal punto da voler testare con le mani la loro morbibezza. Ma qualcosa si muove. Oh my god che abbiano usato degli animali ancora vivi? Per sfortuna no, non e’ un accessorio...che sospiro di sollievo. E’ solo un povero coniglio bianco con una sveglia in mano che mi guarda ansioso.
“Ma che bellino! Quanto costerai bel coniglietto?” chiedo all’animale ovviamente non parlante. Invece l’animale e’ dotato di parola e mi risponde: “Siamo in ritardo! I vestiti con la stampa Prada stanno finendo! Sbrigati, seguimi!!!”.

Oh My Gosh! E’ un coniglio parlante...pensavo che esistessero solo nelle favole cose simili. Ma probabilmente Primark e’ un negozio da FAVOLA!
Cosa devo fare miei cari followers? Lo seguo? Massi...se il vestito devo avere, che il bian coniglio ci conduca da esso. Inizio a seguire il coniglio che velocemente riesce a raggirare tutte le pazze nel negozio. Faccio fatica a stargli dietro ma alla fine arrivo dinanzi i camerini. Il coniglio si ferma dinanzi a uno di questi. Lo apre, mi dice “seguimi...”, entra e chiude dietro di se la porta. “Vai Gargy” ripetevo a me stesso. Apro la porta, e... Mi ritrovo in una foresta miei cari. La porta del camerino dietro di me scompare del tutto.
“Ma dove minchia sono??”. Del conoglio piu’ nessuna traccia. Trovo solo un segnale con su scritto...

Perfetto! Riusciro’ a trovare il finto vestito di Prada anche se dovessi trovarmi sulla Luna. Continuero’ nella mia imperterrita ricerca.
Cammino e cammino ancora fino a quando non sento dei chiacchericci. Eppur non vedevo nessun esser vivente all’orizzonte. Abbasso lo sguardo e scopro che le voci provenivano dai fiori. “Caro Gargy, se il vestito di Prada tu vuoi, di Chiara devi fidarti oioi”.
“Chiara who? La mia famosa amica per caso?”
“Certo...Chiara e’ sempre tua amica...” E all’improvviso compare lei.

Miei cari lettori ma dove sono?? In the Fashion Wonderland??? AIUTOOOOOO
CONTINUA...

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