Furionda a Montecitorio fra il Presidente della Camera, Laura Boldrini e il deputato del Pdl, Vincenzo Garofalo, candidato sindaco di Messina. Mentre è in corso la chiamata nominale dei deputati che stanno votando la fiducia al governo Letta, Garofalo si è avvicinato al banco della presidenza chiedendo alla Boldrini di essere ammesso al voto nonostante non fosse il suo turno essendo stato avviato l’appello dalla lettera C. Mentre si declamavano i nomi, in sottofondo si è sentito il dialogo un pò animato fra la presidente e il deputato. "Non posso fare deroghe – dice a Garofalo la Boldrini – tutti volete andare a casa. Se mi dice che ha qualcuno che sta male posso agevolarla ma non così". Si sente la risposta di Garofalo: "Non ho nessuno che sta male, le ho chiesto una cortesia perché sono candidato nel mio comune. Ed ho alcuni impegni da onorare. Era una cortesia". Garofalo dunque, ha dato le spalle alla Boldrini ed ha lasciato il tavolo della presidenza. (BlogSicilia)
Furionda a Montecitorio fra il Presidente della Camera, Laura Boldrini e il deputato del Pdl, Vincenzo Garofalo, candidato sindaco di Messina. Mentre è in corso la chiamata nominale dei deputati che stanno votando la fiducia al governo Letta, Garofalo si è avvicinato al banco della presidenza chiedendo alla Boldrini di essere ammesso al voto nonostante non fosse il suo turno essendo stato avviato l’appello dalla lettera C. Mentre si declamavano i nomi, in sottofondo si è sentito il dialogo un pò animato fra la presidente e il deputato. "Non posso fare deroghe – dice a Garofalo la Boldrini – tutti volete andare a casa. Se mi dice che ha qualcuno che sta male posso agevolarla ma non così". Si sente la risposta di Garofalo: "Non ho nessuno che sta male, le ho chiesto una cortesia perché sono candidato nel mio comune. Ed ho alcuni impegni da onorare. Era una cortesia". Garofalo dunque, ha dato le spalle alla Boldrini ed ha lasciato il tavolo della presidenza. (BlogSicilia)
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