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Garth Ennis – La run su Hellblazer (cap. 1.1): Abitudini pericolose

Creato il 22 luglio 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Garth Ennis   La run su Hellblazer (cap. 1.1): Abitudini pericolose In Evidenza Hellblazer Garth Ennis

Constantine scopre di avere un devastante, mortale cancro ai polmoni a pagina otto della prima storia di Dangerous Habits (Abitudini pericolose nell’edizione italiana). Ennis sa benissimo di non avere molto tempo per conquistare lettori e curatori della testata, quindi cerca di esordire con il botto e tenta il tutto per tutto con un ciclo di cinque storie, disegnate da William Simpson, che gettano le fondamenta per la sua intera run della testata.

Chi è John Constantine per ?
Facile: un mago cinico, vestito in trench, fumatore accanito che ha la bruttissima tendenza a ficcarsi dentro ogni tipo di guaio soprannaturale e a risolvere il problema spesso sacrificando le vite dei suoi amici. Non certo una persona gradevole, ma un personaggio stupendo da scrivere [1] .

Garth Ennis   La run su Hellblazer (cap. 1.1): Abitudini pericolose In Evidenza Hellblazer Garth Ennis

Illustrazione di William Simpson dal n. 41, p. 4. © dc Comics/Vertigo

E proprio l’attenzione al personaggio e non solo alla trama si avverte fin dai primi approcci; Abitudini pericolose non è certo il miglior prodotto sfornato da Ennis, che appare ancora incerto sia nella struttura della tavola che nella distribuzione dei dialoghi e, pur rispettando l’arte di William Simpson, si sente a disagio nel dover costruire delle storie per un disegnatore poco incline a determinati personaggi, ambientazioni e temi.
Le tavole sono spesso frammentate in un numero di vignette eccessivo, con dei fuori contorno e dei tagli che appesantiscono una lettura resa già problematica da una narrazione che abusa della voce off spalmandola in un numero eccessivo di didascalie.
Proprio le didascalie, occupando uno spazio importante nella singola vignetta, costringono un Simpson già in difficoltà a compiere nuovi salti mortali.
Predomina, inoltre, una costruzione verticale che, di nuovo, obbliga il disegnatore a scelte anatomiche dubbie e prevale in generale un fastidioso senso di raccontato invece di mostrato.

Il bilanciamento fra testo e disegno migliora lungo i cinque albi ma, a fronte di grandi intuizioni narrative (il doppio affronto al Primo dei Caduti, le morti dei comprimari che accompagnano il percorso di “guarigione” del nostro) vi è anche una certa incertezza nella definizione della psicologia del protagonista.
Non dimentichiamo che bene o male si tratta pur sempre di un ventenne che scrive dei pensieri e delle gesta di un quarantenne: un periodo di assestamento e studio della situazione è più che comprensibile.
Ennis semina comunque molto bene in quest’arco narrativo e raccoglierà i frutti più avanti: la doppia offesa a Satana darà il via a un complesso scontro che si dipanerà lungo tutta la gestione e lo sceneggiatore presenta e mette in campo alcune delle pedine più importanti della serie, dall’arcangelo Gabriele del Cambridge Club al demone Ellie (Chantinelle), oltre ai tre fratelli regnanti sull’Inferno.
Si cominciano a delineare anche altri temi e storie dominanti all’interno della sua gestione: dal conflittuale rapporto con il Cristianesimo (che andrà in pratica a sovrastare e cancellare ogni altro possibile campo sovrannaturale) fino a un diverso uso della magia e dei rituali rispetto a quanto proposto da Delano.

L’Hellblazer di Ennis, più che la magia stessa, sfrutta spesso la sua conoscenza di essa, risolvendosi all’atto vero e proprio solo in casi particolari.
Ultima annotazione, la morte di Brendan permette da un lato la costruzione di un buon intermezzo dentro la tragedia personale del cancro di Constantine e, dall’altro, libera il personaggio di Kit dal legame con l’amico del biondo divinatore, introducendo quindi una figura che diverrà molto importante per il seguito della serie.

Note:

  1. A trench coated, chain smoking, cynical magician, who tends to get into unpleasant supernatural troubles and solves them at the expense of his friends lives. Not a nice man, but a great character to write”. Garth Ennis, intervistato da The Comic Collective, «TheComicCollective.com (YouTube channel)» 2008. [↩]

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