Il videopoker e le macchinette causano malessere sociale. Con la crisi però il gioco d’azzardo aumenta, i guadagni possono diventare stratosferici.
I videopoker però sono spesso causa di disagio non sono pochi coloro che per allontanarsi dal vizio devono rivolgersi a comunità idonee e se da un lato macchinette e videopoker inondano paesi e città di Italia, c’è dall’altro chi invee ha deciso di togliere le macchinette dal proprio locale.
A raccontare la vicenda è Repubblica.it a Garuffo, piccolo centro del teramano il signor Emilio Marinucci, titolare di un bar a conduzione familiare, che ha deciso di togliere i videopoker, rinunciando a 20/25mila euro di incasso all’anno perchè racconta il gestore ”Quando ho visto un giocatore rimanere attaccato alla macchinetta trascurando per ore il bambino che piangeva in carrozzina, ho detto basta, abbiamo sbaraccato tutto”.
“Non ce la facevo più a vedere questa gente rovinarsi – ha detto a Repubblica – . Gente che stava attaccata ore e ore a mangiarsi migliaia e migliaia di euro per poi uscire dal bar con i nervi a pezzi, distrutta, che mi diceva: ‘Mi presti qualche soldi, devo andare a comprare i pannolini per mio figlio e non ho più nulla’ “. Così il signor Emilio, spinto da figlio e moglie, ha detto basta: “Ora abbiamo messo un flipper, un divano e un bigliardino in quella sala – conclude – preferiamo da provare a dare uno spazio di ritrovo sano ai ragazzi. Non quelle macchinette infernali”.