Gasdotti: cosa intende fare il governo di fronte all'espansionismo russo?

Creato il 28 novembre 2011 da Pasudest
Dichiarazione di Marco Perduca (senatore radicale, co-presidente del Partito radicale transnazionale) e di Giulio Manfredi (Direzione nazionale di Radicali Italiani)
Nella guerra dei gasdotti la Russia ha vinto recentemente due battaglie: è divenuto operativo il gasdotto North Stream, che unisce direttamente, tramite condutture sottomarine, la Russia alla Germania, bypassando Stati Baltici e Polonia; Gazprom ha acquisito la proprietà completa dei gasdotti bielorussi (diventa così praticamente ininfluente la posizione geostrategica dell'Ucraina).
Per chiudere il cerchio, Mosca deve coprire il fronte sud portando a compimento il gasdotto South Stream, dove Gazprom è impegnata con l'italiana ENI, la francese EDF e la tedesca BASF-Wintershall. Ma nello scacchiere meridionale le mire di Mosca hanno un temibile concorrente, il progetto di gasdotto Nabucco, patrocinato dall'Unione Europea (e dagli Stati Uniti).
Su tutto questo, qual'è la posizione e quali sono le intenzioni del nuovo super-ministro Corrado Passera? Continueremo per inerzia a delegare la rappresentanza italiana all'ENI, ormai saldamente legata al carro di Putin o ripudieremo l' “amico Putin”, tanto caro all'ex premier Berlusconi? Il governo Monti si batterà per una politica energetica europea degna di questo nome?
Anche in materia di gasdotti è arrivato il tempo delle scelte.

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