Visto che mi dicono che non so essere sintetico, stavolta arrivo subito al dunque: un certo Gandolfini, neurochirurgo che si diletta anche di omosessualità, ha affermato che i gay si suicidano perché sono gay (così, a caso), non per l’omofobia.
Così prevedibile.
Ho in effetti scritto recentemente sui problemi della depressione e del suicidio fra gli omosessuali (che sia letto negli ambienti omofobici? Personalmente, sono parecchio sicuro che mi leggano, ma non vedo necessariamente un collegamento fra le due cose). In quell’articolo scrissi anche, in nota a piè di pagina, che poiché gli omofobi soffrono di una nota patologia psichiatrica chiamata “faccia come il culo”, di solito hanno la faccia di culo di lavarsi le mani della responsabilità del disagio psicologico degli omosessuali, e dei suicidi o tentati suicidi che seguono ad un tale disagio, dicendo che non è colpa dell’omofobia (ovvero colpa loro), ma che i gay si suicidano perché… perché… PERCHE’ GAY È MALEEEEE.
Tipo. Sostanzialmente la tesi è questa, anche se detta con quel tipo particolare di serietà che rende la cosa ancora più risibile.
E infatti eccoli qua, come dicevo: faccia come il culo.
Per carità, ci sono anche alcuni che provano a dire che non è vero che i gay si suicidano molto di più, non c’è limite all’arrampicata sugli specchi (e alla faccia di culo). Ma ormai che i gay si suicidino di più è un dato così consolidato e sedimentato che è più semplice invece tentare di lavarselo via dalla coscienza negando che sia causato dall’omofobia.
La bellezza dell’argomento però è in come viene sostenuto da chi lo usa, per esempio Adinolfi. Reggetevi forte… L’argomento usato per discolpare l’omofobia sarebbe che il tasso di suicidio fra i gay è più alto che fra gli etero anche nei paesi gay friendly.
Mon dieu… il piccolo statistico che vive in me è scosso da spasmi e conati di vomito. A parte che non c’è un minimo approccio quantitativo alla cosa, mai sentito parlare di confound statistico?
Gli omosessuali, di più o di meno, subiscono discriminazioni in tutto il mondo. I cattolici, anche se pochi, ci sono pure in nord Europa. Certo, In Svezia un omosessuale è meno discriminato che in Italia, ma se io faccio un confronto fra omosessuali svedesi ed eterosessuali svedesi è normale che veda maggiore discriminazione e maggiore depressione e maggiore tendenza al suicidio nei primi; è così e temo che sarà così ancora molto a lungo.
Se si vuole fare un claim tosto come quello di Adinolfi, ci vuole una statistica seria e tosta, decisamente fuori dalla portata di Adinolfi che non penso abbia alcunché di serio o di tosto. Basare tutto sul semplice fatto che presumiamo che i gay in Svezia siano meno discriminati che in Italia vuol dire omettere tipo un milione di variabili: prima di tutto andrebbe dimostrato che l’effetto dell’orientamento sessuale sul rischio di suicidio è lo stesso in Svezia ed in Italia; dopodiché bisognerebbe aggiustare il dato per tutte le variabili causali che è ragionevole immaginare.
Ok, Adinolfi parla alle casalinghe di Voghera, e Gandolfini parla ad Adinolfi, quindi che pretese di serietà possiamo avere? Ma dico queste cose giusto così, caso mai a qualcuno passasse in testa di interessarsi un po’ di scienza seria e di fatti.
Perché è stato verificato ampiamente in epidemiologia che il suicidio fra gay e lesbiche correla con una serie di fattori ambientali molto ben definiti: mancata accettazione di sé stessi, omofobia sociale[1-4] e rifiuto da parte della famiglia, mentre diminuisce in ambienti socialmente inclusivi e a seguito di misure educative in supporto delle minoranze sessuali e contro il bullismo omofobico[5, 6].
Sì, signori, queste misure protettive contro il suicidio di cui sto parlando sono proprio quelle misure contro l’omofobia nelle scuole cui i nostri buoni samaritani della mia minchia stanno facendo guerra spietata, bollandole come “ideologia gender”.
Quindi è proprio vero invece che l’omofobia, sia interiorizzata che sociale, aumenta il rischio di suicidio fra omosessuali; ed è vero che costoro si stanno rifiutando di combatterlo, il che li rende in equivocamente responsabili di varie morti.
Parrebbe strano il contrario, dopotutto; da che mondo è mondo essere discriminati fa male alla salute psichica; vale per le minoranze razziali e religiose, vale anche per quelle sessuali, è banale, stanno cercando di nascondere il sole in cielo.
Non solo, per chi ama un approccio più spannometrico e spara-numeri-a-caso, alla Adinolfi insomma, vi ho incollato anche una bella cartina che mostra la distribuzione geografica delle telefonate alla linea di aiuto contro i suicidi LGBT negli USA. Per caso, accade che sia più alto nelle zone più retrive e bigotte del paese …
Coincidenze.
Ossequi.
- Hatzenbuehler, M.L., Bellatorre, A., Lee, Y., Finch, B.K., Muennig, P., Fiscella, K., Structural Stigma and All-Cause Mortality in Sexual Minority Populations. Soc Sci Med, 2014. 103(2): p. 33-41.
- Chen, H., et al., Causes of suicidal behaviors in men who have sex with men in China: a national questionnaire survey. BMC Public Health, 2015. 15(1): p. 91.
- Nyamathi, A., et al., Correlates of depressed mood among young stimulant-using homeless gay and bisexual men. Issues Ment Health Nurs, 2012. 33(10): p. 641-9.
- Hatzenbuehler, M.L., The social environment and suicide attempts in lesbian, gay, and bisexual youth. Pediatrics, 2011. 127(5): p. 896-903.
- Hatzenbuehler, M.L., et al., Protective school climates and reduced risk for suicide ideation in sexual minority youths. Am J Public Health, 2014. 104(2): p. 279-86.
- Hatzenbuehler, M.L. and K.M. Keyes, Inclusive anti-bullying policies and reduced risk of suicide attempts in lesbian and gay youth. J Adolesc Health, 2013. 53(1 Suppl): p. S21-6.