Era suolo privato ma aperto al pubblico, quello dell’ingresso all’Ipercoop da via Sesto, meglio nota come CremonaPo. Aperto al pubblico che infatti non trova divieti e al centro commerciale accede, e volendo può anche montare un lieto gazebo per fare campagna elettorale fra la gente senza megaspot tv o ultracartelloni né scarpe destre in anticipo, come usa ad esempio Perri con le sue mezze ciclabili da completare dopo le elezioni. Così voleva comportarsi il M5S dopo la strana cacciata dal piano dell’ingresso al parcheggio tra le automobili.
Incontri una persona al gazebo, scambi un parere, due parole se ti va. Il danno per il centro commerciale non esiste, come non esistono divieti d’accesso. Eppure il gazebo è stato cacciato via dalla vigilanza privata e dalla Digos, come segnalato l’altro ieri da Telecolor. E ieri nella commissioni interpartitica del Comune di Cremona si è riparlato del caso: i rappresentanti dei M5S hanno chiesto che fosse chi ha una sola lista a scegliere i luoghi per primo e comunque nessuno ha più scelto CremonaPo. Il centro commerciale, per quanto frequentatissimo, resta apparentemente isolato dal punto di vista politico!!!
Un altro danno subito dalla campagna elettorale del M5S si è verificato di nuovo l’altro ieri: un gruppo di neocatecumenali, invece di incamminarsi in processione dall’area antistante il teatro Monteverdi ha svolto un’intera manifestazione con canti e balli. Emissioni sonore che si sono sovrapposte al dibattito dei 5 stelle impedendolo. Per caso, secondo una di quelle ironie della sorte malvagia che segnano i giorni più neri. Evidente sfortuna, danno involontario, ma è ovvissimo, lapalissiano, strasicuro, e chi non sarebbe muzioscevolista?
Una lista contro le sei galimbertiane e le cinque perrine. Ma la candidata sindaco Lucia Lanfredi ha già annunciato che se vince chiederà il curriculum agli assessori. Si sceglierà secondo le qualità dimostrate.