Tutto esaurito al concerto di Max Gazzè. Un teatro Cilea di Reggio Calabria che oltre a fare da splendida cornice, accoglie fan in visibilio. Ad aprire le danze, poco dopo le 21, sono stati i Dedo and the Megaphone, con pianoforte, trombone e batteria accompagnati da un simpatico Mr. Incredible, che prende vita sul rifacimento di “Voglio vederti danzare” di Franco Battiato.
E dopo una decina di minuti, finalmente, si affaccia sul palco, il compositore raffinato, Max Gazzè, accompagnato da applausi senza fine. Si dimostra come sempre uno straordinario musicista con il suo stivaletto onnipresente, camicia bianca e gilet nero.
Gazzè regala al pubblico un emozionante live in cui propone i grandi successi del passato e gli inediti del nuovo album Sotto Casa. Un “vento d’estate” in versione romantica sposta i pensieri a questo novembre reggino ancora caldo. Cantando “L’uomo più furbo”, conquistatore instacabile e attento, che fuma tre pacchi di sigari al giorno e può avere tre o quattro donne al secondo, scattono gli applausi e poi dopo qualche secondo di silenzio si rivolge alla platea, indirizzandosi proprio a quegli uomini furbi che hanno incendiato dolosamente il museo dello Strumento Musicale di Reggio Calabria: “Questa è ignoranza e stupidità. Mi rivolgo al responsabile, o ai responsabili: non è attraverso il fuoco che si può distruggere la storia della musica”.
Tutti per fortuna si sono mobilitati con un corteo pieno di strumenti e faranno di tutto per ricostuirlo, dimostrando come la città non è indifferente a questi tristi episodi.
La platea si emoziona e batte le mani lasciandosi andare progressivamente all’entusiasmo. E appena lo specchio della scenografia si solleva, spuntano fuori il Quartetto Euphoria, che aveva già elogiato Reggio Calabria con la propria presenza. Viola, violini, violoncello e quattro donne ricche di ironia che trasmettono oltre alla loro arte e bravura anche tanta ilarità.
E quando ormai i saluti e le presentazioni sono state fatte, le luci si spengono ed i tecnici salgono sul palco a “smontare”, il pubblico reggino non molla e continua a battere le mani e a gridare “fuoriiiiii”. Cosi Gazzè e la sua band spiazzati, ripropongono “Una musica può fare” sbizzarendosi in vera musica per più di 7 minuti.