Gdf Padova, “finti poveri”, case popolari ma Mercedes e maxi-bar
L’Italia dei furbetti, non ha limite e, come dice Crozza, Monti ha risolto il problema delle evasioni fiscali in un modo semplice, con una semplice frase: “vi mando la Finanza”.
Una frase che, effettivamente, fa tremare ma che sta dando dei grandi risultati.
A Padova la Guardia di Finanza ha scoperto diversi “furbetti”. Irregolare più di una autocertificazione su due, con casi eclatanti di finti poveri perché evasori totali, e oltre 60 titolari di appartamenti pubblici che ora dovranno pagare canoni di affitto più alti se non addirittura cercarsi una abitazione sul libero mercato. E’ il risultato di una serie di controlli attuati negli ultimi 12 mesi dalla Guardia di Finanza in stretta sinergia con l’Ater – Azienda Territoriale Edilizia Residenziale – di Padova.
Tra i casi più significativi di truffa portati alla luce dall’inchiesta della Gdf sui “finti poveri” delle case popolari di Padova quello di un signore che a fronte di dichiarazioni dei redditi ridotte all’osso, parcheggiava nel posto auto di un immobile Ater (in provincia di Padova), la propria Mercedes CLS 3.500.
Un’auto che vale quasi quanto un mini appartamento. Ora dovrà fare i conti con il Fisco, l’Autorità Giudiziaria alla quale è stato segnalato e l’Ater che ha avviato la procedura di decadenza. Altra situazione singolare è rappresentata da un cittadino italiano formalmente disoccupato, di fatto titolare di un avviato bar in pieno centro storico a Padova.
Per lui è stato fatale l’utilizzo di 10.000 euro in contanti, frutto di evasione fiscale, per saldare spese condominiali e affitti arretrati.
il colonnello Ivano Maccani, comandante della Guardia di finanza di Padova, in merito al blitz, ha così dichiarato:
“Questi falsi indigenti non solo evadono il Fisco ma risultando formalmente non abbienti, scavalcano in graduatoria i veri poveri: stiamo parlando di famiglie che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, a pagare il mutuo, le bollette, che sono danneggiate dagli evasori fiscali. Il modello Padova che si basa sulla sinergia strettissima tra Guardia di finanza e le amministrazioni pubbliche mira proprio a riequilibrare questa stortura del sistema determinata da ricchi che si camuffano da poveri per continuare ad accumulare ricchezza”.
Grazie alle risultanze investigative della Guardia di finanza negli ultimi mesi l’Ater di Padova ha infatti conseguentemente incrementato i canoni di locazione per un importo pari a 80.000 euro.