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Gela: l’Eni diventa bioraffineria. Preoccupazione tra i dipendenti

Creato il 07 novembre 2014 da Giornalesiracusa

eni-675News Sicilia: è stato firmato a Roma in presenza del ministro per lo sviluppo economico Federica Guidi, l’accordo che vincola Eni, sindacati, Governo e Regione ad avviare il progetto di riconversione dello stabilimento petrolchimico di Gela. Dopo 60 anni di petrolchimico, l’impianto Eni di Gela diventerà pertanto una bioraffineria.

La raffineria dunque abbandona il petrolio per riconvertire i suoi impianti in industria eco-compatibile votata alla produzione di bio-carburanti. Il ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, parla di “investimento strategico per la Sicilia, per il sistema energetico nazionale e per la difesa dei livelli occupazionali“, l’accordo infatti non riguarda, solo il sito di Gela, ma più in generale l’attività del gruppo sull’isola.

Tutti soddisfatti, dunque, a partire dai sindacati, imprenditori, amministratori e quanti ritengono di avere garantito la continuità produttiva e la stessa esistenza dell’industria a Gela.

Preoccupati appaiono invece coloro che guardano alle ridotte dimensioni dell’apparato produttivo e dei livelli occupazionali, in particolare i dipendenti delle imprese dell’indotto che, malgrado le promesse, temono di perdere il loro posto di lavoro, nonché i lavoratori del diretto, perché la “green-refinery” dell’Eni non potrà garantire occupazione a tutti gli attuali mille dipendenti. Gli esuberi (circa 650) saranno ricollocati e dovranno comunque cambiare azienda, mansioni e forse anche sede di lavoro.

 


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