Gelatina o miele di taràssaco

Da Jo
Pochi giorni prima di partire per il week end ad Asiago, camminando la mattina presto lungo l'argine del mio fiume, ammiravo i nasturzi selvatici, i cigni in amore già intenti a costruire il nido (poveri, come al solito si fanno ingannare dalla bassa portata del fiume scegliendo un'area di cannicci affiorata, poi arriverà la solita mini piena dopo piogge abbondanti e si porterà via tutto, nido compreso), le folaghe sempre gracchianti e una moltitudine di gialli fiori di tarassaco.
Sempre previdente, mi ero incamminata con una ciotola e un coltellino, le ortiche non ci sono ancora ma potevo sperare nella fortuna di incappare in germogli di luppolo o asparagi selvatici. Invece mi sono dedicata alla raccolta dei gialli fiori appena sbocciati, ricordandomi di aver letto in un sito di cure officinali con erbe e piante, che si può ricavare uno pseudo miele, che in fondo è una gelatina, dai fiori di dente di leone.
Credevo di averne raccolti un bel po', così mi è sembrato, ma una volta pesati erano solo 3 etti, dose peraltro sufficiente allo scopo, due o tre vasetti ne sono usciti comunque.
Si legge ovunque delle numerose proprietà benefiche del tarassaco, delle sue radici, dei suoi fiori, addirittura i bottoni floreali ancora chiusi si possono conservare sotto sale come i capperi.
Trovarne moltissimi tutti assieme sarebbe magnifico, mica si può fare la raccolta in due-tre giorni, vanno lavorati subito.
Ebbene, per chi volesse cimentarsi, qualora vi capitasse di passeggiare in prati infestati da questa erba spontanea tanto raccomandata per le due doti diuretiche, digestive e depurative, eccovi il procedimento per ottenere una buona gelatina, ottima abbinata a formaggi freschi o piuttosto saporiti.
Buona domenica di pioggia, eh già, qui ha ricominciato!
-ricetta-
300 g fiori di tarassaco puliti
400 g zucchero grezzo di canna
2 limoni bio
4 chiodi di garofano
1 anice stellato
1, 2 l acqua
Pulisco bene i fiori, fate attenzione perchè tra i fitti petali si nascondono un'infinità di animaletti, poi li sciacquo velocemente più volte, infine li stendo su un telo pulito e li lascio asciugare per almeno 24 ore.
Verso i fiori assieme ai limoni non trattati tagliati a spicchietti in una pentola, li copro con l'acqua e aggiungo le spezie. Porto a ebollizione, lascio cuocere per 30' poi spengo.
Quando il tutto si è intiepidito, scolo i fiori in un colino cinese, conservando il liquido di cottura e strizzando bene la massa solida, schiacciandola con un cucchiaio per estrarre tutti i succhi.
Metto tutto il filtrato e il liquido di cottura di nuovo nella pentola assieme allo zucchero, porto a ebollizione mescolando e quindi faccio restringere a fuoco medio sino a che si addensa leggermente, più o meno ci vorranno 40'.
Intanto lavo e sterilizzo dei vasetti non troppo grandi, verso la gelatina bollente, che sembra liquida ma tirerà raffreddandosi, tappo e capovolgo per 30', poi rigiro i vasetti e li ripongo in cantina solo quando sono completamente freddi.
Meglio attendere una ventina di giorni prima di consumarla.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :