Cos’è
Il gelso è un albero da frutto secolare appartenente al genere Morus e alla famiglia delle Moraceae. E’ diffuso in Asia, Europa e Nordamerica, ma le sue origini si riferiscono alla Cina orientale e centrale e all’Iran. Il suo nome botanico completo è Morus celsa e comprende due varietà: il gelso bianco ( Morus alba L.) e il gelso nero ( Morus nigra L.). Il primo, con frutti bianchi, venne introdotto in Europa con il baco da seta che si cibava delle sue foglie. Con l’introduzione delle fibre sintetiche però anche la produzione di gelso bianco andò via via scomparendo. Il gelso nero, con frutti di colore omonimo o violaceo, è stato introdotto in Europa a partire dal Cinquecento. La differenza tra i due alberi non sta solo nel colore dei frutti, ma anche nelle dimensioni delle foglie e nel gusto dei frutti stessi che vengono chiamati more di gelso. Le foglie del gelso bianco sono grandi e caduche di colore verde lucente con frutti lievemente aciduli, mentre quelle del gelso nero sono più piccole con frutti più dolci e saporiti. Quest’ultima varietà non si deve confondere con le more di rovo che sono delle piante erbace e che nascono, appunto, dai rovi. Il gelso si presenta con un fusto alto fino a 15 metri e con altezze medie comprese tra 10 e 12 metri. Alcune varietà vivono per cento anni, altre possono vivere anche per ulteriori secoli. I fiori del gelso sono sia maschili che femminili e si sviluppano sotto le foglie. I fiori maschili hanno la forma di spighe cilindriche, mentre quelle femminili ovali. Il gelso fiorisce ad aprile, mentre i frutti maturano in estate e precisamente tra giugno e luglio. Il frutto del gelso è carnoso e succulento, ricoperto, si vede chiaramente in quello bianco, da piccoli filamenti scuri.
Proprietà
Il gelso, oltre a produrre frutti molto gustosi e apprezzati, è anche una pianta con proprietà officinali. Le parti usate in fitoterapia sono le foglie, le radici, la corteccia e i frutti del gelso nero, cioè tutta la pianta nelle sue varie componenti. Era conosciuto anche dagli antichi Romani che gli diedero proprio il nome latino “morus celsa” cioè mora alta, per distinguerla dalla mora di rovo. I frutti del gelso bianco, per l’elevata presenza di zuccheri, sembrano avere effetti lassativi che possono aiutare in caso di problemi di stitichezza. Tutte le varie parti del gelso nero sembrano avere, oltre alle proprietà lassative già indicate per il gelso bianco, anche proprietà espettoranti, lenitive, rinfrescanti, toniche e depurative. Le foglie sembrano anche avere proprietà antibiotiche. Il gelso nero contiene aminoacidi, acido folico, manganese, rame, zinco, boro, tannini( utili in caso di gastrite) e vitamine del gruppo A., B e C. Presenti anche zuccheri semplici come glucosio e fruttosio, carotenoidi e antocianine che proteggono i vasi sanguigni e conferiscono il colore scuro al frutto. Tra le sue proprietà anche quelle ipoglicemizzanti, blande in caso di glicemia a digiuno, più evidenti in caso di iperglicemia. Ecco perché il gelso nero viene anche utilizzato come coadiuvante delle terapie per il diabete. Uno dei principi attivi del gelso nero è l’acido nitrico. Ma anche se empiricamente si conoscono alcuni effetti del gelso, non è ancora chiaro il meccanismo di interazione di questa sostanza all’interno dell’organismo. La massima concentrazione del principio attivo formato dall’acido nitrico si ha nel succo di frutti di gelso nero non ancora maturi: ne contengono circa 20, 25 grammi per litro.
Usi
Gli usi del gelso sono molteplici. Dalla fermentazione dei frutti di gelso bianco si ricava una bevanda alcolica. Le popolazioni asiatiche li usavano freschi o secchi per ottenere una farina da usare come dolcificante. I frutti del gelso nero sono più consumati rispetto a quello bianco. Si usano come desser, ma anche per preparare macedonie, marmellate e granite. Le foglie di gelso nero si possono usare per preparare un infuso dalle proprietà antibiotiche e diuretiche. La dose consigliata è di una tazza prima dei pasti principali. La corteccia sembra avere un effetto purgativo e si può usare per la preparazione di un decotto che è utile anche in caso di diabete e insufficienza renale. La dose di corteccia necessaria per il decotto è compresa tra 5 e 12 grammi ogni mezzo litro d’acqua. Con i frutti si può preparare uno sciroppo acido con cui si fanno dei gargarismi in caso di lesioni della bocca e di infiammazioni della gola. Gli stessi gargarismi si possono fare anche con l’infuso. In caso di afte e faringite la quantità consigliata per i gargarismi è di 40 grammi di sciroppo di more di gelso. Lo sciroppo avrebbe anche proprietà astringenti. La polpa del frutto viene usata per ottenere maschere lenitive da applicare in caso di pelle secca e per preparare dei liquori. Il liquore di more di gelso si prepara miscelandone la polpa con alcol e zucchero. La miscela, in vaso, si espone al sole per 4 giorni, agitandola ogni tanto per far sciogliere lo zucchero. Poi si mette il vaso al buio, in un luogo asciutto, per 40 giorni. Prima di consumare il liquore è consigliabile lasciarlo invecchiare per un paio di mesi. La dose per preparare il liquore è di 600 grammi di more di gelso, 300 grammi di zucchero e mezzo litro di alcool. Dalle more di gelso si ricava anche il succo che trova impiego nella cosmesi, per produrre lozioni idratanti. Nell’industria alimentare le more di gelso sono usate come aromatizzanti e coloranti per i gelati che assumono un colore tra il blu e il viola.
Prodotti
Lo sciroppo di gelso si trova in farmacia, erboristeria e parafarmacia, dove è possibile anche comprare i filtri per preparare infusi e tisane. Gli appassionati possono anche raccogliere di persona le parti del gelso per preparare in casa i rimedi. Per scopi officinali le foglie si raccolgono a maggio e giugno, anche se è sempre meglio essere prudenti e consultare un medico prima di assumere rimedi fai da te che potrebbero rivelarsi dannosi. I costi dei filtri per infusi e tisane si mantengono abbastanza contenuti. Lo sciroppo di gelso costa, invece, circa 10 euro.