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Gene Clark - Two Sides to every Story

Creato il 27 marzo 2015 da Tonypop

Gene Clark - Two Sides to every Story
RSO Records - RS -1-3011 - 1/77
  1. Home Run King
  2. Lonely Saturday
  3. In The Pines
  4. Kansas City Southern
  5. Give My Love To Marie
  6. Sister Moon
  7. Marylou
  8. Hear The Wind
  9. Past Addresses
  10. Silent Crusade

The Freewhelin’ Groover  torna ad occuparsi del grande Gene Clark, che in questa sede. come già detto, è adorato incondizionatamente.
Finita l’esperienza Byrds,  Clark pubblica nel 1967 “Gene Clark With the Gosdin Brothers” disco meraviglioso che anticipa di qualche anno il country rock e dopo i due dischi in collaborazione con Doug Dillard (vedi post) , nel 1971 per la A&M  dà alla luce uno dei dischi più belli di tutti i tempi  : “White light” , conosciuto anche come “Gene Clark”
Per il mercato olandese  nel 1973 (etichetta Ariola, sussidiaria della A&M) esce il bellissimo “Roadmaster” raccolta di outtakes con ospiti di eccezione (Clarence Carter, Spooner Oldham, Michael Clark), nel 1994 verrà ristampato anche per il mercato americano. Ad oggi viene considerato un album fondamentale e  nella versione originale è molto ricercato da fans e collezionisti.
Nel 1974 passa alla Asylum e pubblica  l’ambizioso “No other” , che viene stroncato sia dalla critica che dal pubblico.
Questo distrugge moralmente e anche fisicamente (la stroncatura di “No other” porterà ancora di più Clarke a perdersi nei fumi dell’ Alcool e delle droghe) Gene, che nonostante una pausa di tre anni non si riprenderà più dal fallimento di “No Other”.
 “Two sides to every story”,  uscito nel 1977 per l’etichetta RSO,  è un disco che nasce e vive nell’ ombra della delusione di “No Other” e di uno dei periodi più “bui” della vita di Clarke (l’alcool, la separazione dalla moglie), il malessere si sente in tutti i solchi, ma nonostante questo è un ottimo disco con alcune song davvero memorabili. Nella lista infinita dei possibili nomi da dare a questo Blog,  “Two sides to Every Story” occupava una posizione molto in alto.
Il disco non fu accolto benissimo - venne stroncato da Rolling Stone-  pubblicato nel 1977 in piena esplosione punk e Discomusic per una etichetta che a fine settanta  puntava molto alla disco più commerciale (era l’etichetta dei Bee Gees e della colonna sonora della “Febbre del sabato sera”), mostrava in copertina Clark con un barbone ed un vestito da Redneck, immagine oggi molto Hipster , ma che all’ epoca era lontanissima dai gusti del pubblico medio e dell’ appassionato di musica che aveva trovato nel punk il nuovo verbo .
Musicalmente pagava il dazio della produzione non adeguata  di Thomas Jefferson Kaye  (perfetta per “No Other” ma non per questo lavoro,) e alla scelta di alcuni brani non “adattissimi”. Il disco  tornava al classico country folk rock, ed in parecchi punti raggiunge delle vette creative fantastiche.
Con Gene Clark troviamo tra gli altri Emmylou Harris, Sammy Creason alla batteria, Doug Dillard al banjo, Al  Perkins (già con i Manassas ) alla Pedal Steel.
I primi tre brani sono tre song molto classic oriented,  “Home run king” pezzo a metà tra country e rock song, la country song “Lonely saturday” ed una bellissima versione blue grass del traditional  “In the pines”.
“Kansas City Southern” è un punto debole del disco, già presente in “Through the Morning, Through the Night “ di Dillard – Clark , è qui arrangiata e trattata come  un rock’ n’ roll annacquato, davvero un passo falso.
Chiude il lato “Give my love to Marie” bellissima ballad in perfetto stile Clark , la voce di Gene qui è da brividi.
Il lato B contiene i brani migliori del disco, brani in cui le capacità compositive, gli arrangiamenti, i testi e  la voce di Clark escono fuori alla grande.
Il lato B contiene 5 brani, la cover senza infamia e senza lode di “Marylou” –  brano r’n’b di Otis Clay, e poi quattro ballad bellissime: “Past Address” e la lunga ed elaborata “Sister moon” con un bellissimo arrangiamento e i due capolavori la biografica ”Silent Crusade” che parla della sua dipendenza da droghe ed alcool e del suo stato a metà anni settanta:
Silently the truth speaks more loudly
Than what falls from my mouth
From its wind comes the light of inspiration
And the darkness of doubt
Situations, weigh the anchor once more.
Sail away
Infine la bellissima “Hear the Wind” ballata alternative folk country come la si definirebbe oggi.
Il disco come detto uscì in pieno fenomeno disco e punk e venne ovviamente trascurato, non fu seguito dagli appassionati di musica che si perdevano dietro punk e new wave e neanche dall’ ascoltatore medio che passava il tempo ad inseguire la disco music, anzi la parte più scontata della disco.
Questo fallimento rinchiuse ancora di più Clark nel suo mondo (fu il suo ultimo disco solista su major), pubblicò due dischi nel 1979 e nel 1980 con Hillman e Mcguinn, ma che torno a pubblicare un disco solista solo nel 1984 con “Firebyrd” su Takoma Records.
Nel 1987 insieme a Carla Olson (cantante e chitarrista dei Textones) pubblicò “So a Rebellius lover”. Morì nel 1991 devastato da una vita di eccessi.
Gene Clark : un genio.

Gene Clark - Two Sides to every Story

Foto della label della mia copia in vinile di RS-1-3011, copia originale. I dischi di Gene Clark sono molto ricercati dai collezionisti e fan di Clark , su internet una copia originale di "Two sides to every story" ha una quotazione media di circa 50 dollari.


Gene Clark - "I hear the wind" (sample)

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