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Gennaro Niglio, orgoglio ercolanese che combatteva le mafie

Creato il 11 dicembre 2014 da Vesuviolive

Generale Gennaro Niglio

Sono trascorsi dieci anni dalla morte di Gennaro Niglio, generale dei carabinieri e comandante della Regione Sicilia, nativo di Ercolano, da sempre impegnato attivamente e costantemente nella lotta contro la criminalità e la mafia.

La sua vita si è spenta a soli 55 anni, il 9 maggio del 2004, in seguito ad un grave incidente stradale, avvenuto a Caltanissetta, fatale anche per il suo autista. Dopo i funerali pubblici a Palermo, la salma è stata portata ad Ercolano, la sua città d’origine, dove risiedono i suoi affetti. Niglio era lo zio dell’attuale presidente del consiglio comunale di Ercolano, Mario Rhemy Oliviero.

Grande professionalità, umanità e rigore morale hanno caratterizzato la sua carriera: ripercorrendo brevemente i punti salienti della sua della biografia, si evince il ruolo di rilievo che ha avuto all’interno del comando dei carabinieri, dove si è contraddistinto per il suo valore morale e la tenacia nel portare avanti la difficile ed interminabile battaglia contro la mafia. Si è impegnato, senza mai mollare ed ottenendo egregi risultati, su tre diversi fronti: Campania, Calabria e Sicilia.

Nacque ad Ercolano nel 1949. Frequentò la famosa scuola militare di Napoli “Nunziatella” e l’Accademia Militare di Modena e si laureò in Giurisprudenza e Scienze della Sicurezza. Dopo aver acquisito la prima carica di tenente, fu destinato alla Scuola Sottoufficiali di Velletri ed alla Legione di Catanzaro. Successivamente fu a capo della sezione criminalità organizzata del Reparto Operativo di Roma e poi dei Comandi Provinciali di Napoli, Caserta e Reggio Calabria sotto la nuova carica di Tenente Colonnello e Colonnello.
In Sicilia fu impegnato assiduamente nella lotta a “Cosa Nostra”.

Il 14 gennaio 2012, a Villa Mauri ad Ercolano, si tenne la cerimonia per il cambio del nome della strada “IV Orologi” rinominata in “via Generale Gennaro” per onorare la sua memoria. Presero parte anche l’assessore alla Toponomastica Gioacchino Acampora e il presidente del consiglio comunale Rory Oliviero. Non mancarono comunque le polemiche da parte dei cittadini che disapprovavano il cambio in quanto “via IV Orologi” fosse un nome storico, attribuito in base all’antica presenza di un orologio. Anche altre città campane, quali Angri, Scafati e Nocera Inferiore hanno dedicato, anni addietro, strade al generale. Ed in Calabria, a Roccella Jonica, c’è una caserma che porta il suo nome.

Fu intervistato da Enzo Biagi, in seguito al conferimento della Medaglia d’argento al valore militare, che gli fu assegnata per l’impegno ed il prezioso contributo nella cattura degli assassini di Simonetta Lamberti.
L’intervista è tratta dalla trasmissione “Film Story: Rischio” del 1983.

 

Fonti

larepubblica.it

ercolanorgoglio.myblog.it

carabinieri.it


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