Genova è una città tutta da scoprire, passo dopo passo, piazza dopo piazza. E’ una città ricca di cultura e storia, con una tradizione gastronomica tra le migliori in Italia.
Dopo una breve pausa in hotel incontro Chiara, nostra guida e compagna di viaggio per i prossimi due giorni. Mentre camminiamo verso il centro storico, Chiara ci introduce a Genova, alla sua storia, ai suoi palazzi. Una spiegazione interessante, piacevole, per niente noiosa.
Ci addentriamo per la prima volta nei caruggi, ovvero strade strette, collegate tra loro in un labirinto di vie e piazze che costituiscono il centro storico della città.
Ma la bellezza e particolarità dei caruggi è sopratutto un’altra: inaspettatamente ci si può trovare di fronte a bellissimi palazzi una volta dimora di re, dogi e principi, sparsi per il centro storico.
Per pranzo ci fermiamo in uno dei ristoranti più caratteristici della città: Sa Pesta. E’ la Sciamadda più antica di Genova, e un punto di ritrovo fisso per genovesi, famosa per piatti cotti nel forno rigorosamente a legna, semplici ma deliziosi.
Finalmente arriva anche il momento di scoprire come preparare il vero pesto alla genovese
Roberto, ideatore del campionato mondiale di pesto, ha già allestito il banco di lavoro con tutti gli ingredienti necessari per preparare il vero pesto genovese: Olio Extra Vergine di Oliva, aglio, pinoli, Parmigiano Reggiano, Pecorino sardo, basilico genovese e sale.
Seguiamo le istruzioni di Roberto alla lettera: il risultato è accettabile, un buon pesto che gustiamo spalmato su una fetta di pane.
Per cena saremo ospiti presso la casa di una famiglia genovese.
Ad attenderci un’accoglienza calorosa: sembra di entrare nella casa di amici di vecchia data e non di sconosciuti. Si crea da subito una bella atmosfera: non passano nemmeno 5 minuti che mi ritrovo a preparare una salsa di pinoli, guidato da uno degli chef della serata, Giancarlo. Mi spiega i segreti per preparare la perfetta salsa di pinoli, sottolineando l'importanza del mortaio (in marmo bianco di Carrara con pestello di legno), e degli ingredienti, tutti freschi e provenienti da colture locali.
Le portate vengono servite con calma, senza fretta, tra una chiacchiera e l’altra. Non ci sono tavoli da liberare o camerieri maleducati: siamo in famiglia, dove il tempo, almeno per una sera, non ha importanza.
Solo verso le 12.30 facciamo l’ultimo brindisi alla bella serata e ci prepariamo a fare rientro al nostro hotel.
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