Genova: prostituta a 14 anni per aiutare la madre

Creato il 01 marzo 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
mar 1, 2014    Scritto da Michele Carlotti    Attualità, Cronaca 0

Genova: prostituta a 14 anni per aiutare la madre

Quattordici anni e si prostituisce per far fronte alle difficoltà economiche della madre. “Ho avuto rapporti – ha detto – in cambio di regali e soldi. L’ho fatto perché mia mamma è in difficoltà economiche e non volevo gravare su di lei”.

Questa è la storia confidata da una giovane, anzi, giovanissima ragazza di Genova ad un’amica e poi raccontata da quest’ultima alle insegnanti. Immediatamente, le docenti si sono rivolte alle assistenti sociali, le quali, a loro volta, hanno preso contatto con la madre della minore coinvolta.

Viene naturale fare il paragone con la vicenda dei Parioli: ragazze minorenni del quartiere bene di Roma che si prostituivano. Loro, per potersi permettere “tutto quello che volevano”, la ragazza in questione per aiutare la madre, anche se la sua versione resta da verificare. Dopo il caso di Ventimiglia, in cui tre studentesse del Ponente ligure, anch’esse minorenni, si erano date alla prostituzione con lo scopo dichiarato di “imitare le baby-squillo di Roma” perchè “volevamo fare soldi come loro”, un altro caso shock colpisce l’entroterra della Liguria.

Sul caso sta ora indagando la Procura di Genova.

Pare che i mezzi usati dalla baby prostituta per adescare potenziali clienti fossero le chat ed i social network, ed i clienti arrivavano: almeno dieci, stando a quanto emerge dai colloqui con la studentessa. Con due di essi, sposati con figli, sarebbe addirittura nato un coinvolgimento di natura sentimentale con la minorenne.

Al momento non ci sarebbero indagati, ma della vicenda è stata informata anche la procura dei minori. Se i fatti raccontati corrispondessero a verità, rischiano tutti un’accusa per favoreggiamento alla prostituzione minorile.

La ragazza richiedeva dai 300 ai 500 euro per ciascuna prestazione. I rapporti avvenivano poi in macchina, in luoghi appartati, o in appartamenti messi a disposizione dai clienti stessi.

Durante i colloqui con le assistenti sociali, dopo aver spiegato le sue motivazioni, ha però aggiunto “Adesso però voglio cambiare vita. Non voglio più farlo”.


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