L'allerta passa, ma rimangono le polemiche.
L'assessore Briano ha detto "meglio un'allerta in più che contare poi i danni".
Per fortuna, a parte qualche piccola frana isolata, e allagamenti nel ponente da tombini-non-funzionanti, i danni FISICI sono stati pochi, ma sicuramente rimane il danno dei negozianti delle zone a rischio, che sono stati costretti a chiudere i negozi dalle 9 di ieri mattina fino alle 12 di oggi.
Non voglio entrare nel merito delle decisioni delle 'alte sfere', ma forse, c'è stato un eccesso di zelo, visto che l'Arpal aveva annunciato l'arrivo della precipitazione intorno alle 12 di ieri, così come tutti i siti meteo.
La Gelateria Ai 3 Baby, chiusa per l'ordinanza
Forse i negozi potevano chiudere alle 12, visto che il sabato è il giorno forse di maggior guadagno, specie nella zona di Marassi, dove nonostante l'ordinanza alcuni esercizi sono rimasti aperti, o comunque con le serrande mezze abbassate e continuavano a vendere di nascosto. E parlo sapendo i fatti.Marassi per tutta la giornata sembrava sotto assedio, così come molte altre zone della città: niente auto, cassonetti, le pattuglie che giravano in tondo, manco fosse imminente un bombardamento aereo.
Alcuni si sono visti portar via la macchina dal carroattrezzi, con relativa multa, che naturalmente si dovrà pagare. Insomma, oltre al danno, la beffa. Nonostante la polizia ha dichiarato di esser andata a bussare alle porte dei proprietari per chiedere lo spostamento dei mezzi.
Alcuni hanno spostato le auto nelle aree blu, per la giornata GRATUITE, e invece si sono ritrovati comunque a pagare. Qualcuno dovrà fare luce su questo.
Insomma, alla fine piovere ha piovuto, i fiumi sono rimasti sotto controllo, le strade erano deserte.
La paura è che ora, alla prossima allerta, la gente non rispetti le disposizioni del Comune perchè anche stavolta ha 'sbagliato'... o almeno, questo è ciò che dice la gente per strada e su internet.
I Genovesi iniziano ad avere poca fiducia nelle istituzioni, sono stanchi dell'allarmismo continuo.
La gente di Borghetto soprattutto, che ad ogni allerta è costretta a lasciare le proprie case.
Fotografie di Christian Silvestri
Mi ha colpito molto una signora, intervistata sul fiume da Primocanale, che ha detto "Io casa mia non la lascio, se il fiume sale vado al piano di sopra, sono stanca".Un pensiero breve, ma che racchiude tutta la paura e l'ansia che un'allerta comporta.
Sarà poi da svelare il mistero di come mai i tombini non hanno funzionato neanche stavolta, nonostante le caditoie e tutto siano stati 'puliti' dalla Protezione civile a AMIU.. ma abbiamo già tante inchieste in corso per l'alluvione, chi si preoccupa dei tombini?
Sicuramente dopo questo weekend rimane tanta amarezza. Vi lascio con l'immagine del Bisagno a Struppa, pochi minuti fa, mentre esce un pallido sole.
Immagine scattata da me
LaSil