Di Grazia Serao. Una nuova alluvione colpisce Genova. Nella notte le forti piogge hanno causato l’esondazione del torrente Bisagno, che attraversa la città. Erano da poco passate le 23 di giovedì, quando il Bisagno ha superato gli argini tra Molassana e Brignole, invadendo la strada e trascinando con sé le automobili parcheggiate. In alcuni punti della città il torrente ha raggiunto un’altezza di due metri. Pochi minuti e a Genova è tornata la paura, a tre anni dall’alluvione che nel 2011 causò sei morti.
Poco dopo la mezzanotte è esondato anche il torrente Fereggiano, nel quartiere di Marassi. Per via della forte tempesta di fulmini gran parte dei quartieri della città sono rimasti al buio. Si registrano allagamenti anche a Sturla, dove via Chighizola è completamente allagata.
A Borgo Incrociati, dietro la stazione di Brignole, è stato rinvenuto il cadavere di un uomo di 57 anni, genovese, che è stato schiacciato dalla furia del torrente. Per la morte dell’uomo, la Procura di Genova aprirà un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo. Si continuano a cercare eventuali altri vittime.
Paura anche a Montoggio, al confine tra Liguria e Piemonte, dove il torrente Scrivia è esondato trascinando con sé persone e cose. Immediatamente sono state soccorse gli abitanti intrappolati nelle loro auto. Si è temuto per la vita di due coniugi anziani, dati inizialmente per dispersi e poi ritrovati al piano superiore della loro casa.
La Protezione Civile ha invitato i cittadini a non lasciare le proprie abitazioni e a rifugiarsi nei piani alti. La situazione infatti è ancora critica: benché le piogge siano cessate, l’Arpal sta monitorando l’insorgere di nuove perturbazioni, che potrebbero tornare a colpire la città già nel primo pomeriggio.
I municipi intanto protestano per la mancanza di informazioni da parte di Arpal e della Protezione Civile, che non hanno segnalato immediatamente l’allerta meteo. L’emanazione dello stato di allerta, infatti, avrebbe sollecitato i cittadini ad adottare le opportune cautele, allontanando le automobili dalle zone a rischio ed evitando spostamenti.
L’assessore regionale alla Protezione Civile, Raffaella Paita, ha dichiarato che le previsioni diramate da Arpal non contenevano indicazioni tali perché la Protezione Civile dichiarasse lo stato d’allerta.