Come si fa a non riconoscere la buona fede di Gian Carlo Storti? Sappiamo che non è proprio in ginocchio davanti al dio dell’acciaio Giovanni Arvedi, bensì lavora con molti meriti per i sindacati: lo si constata consultando il portale cremonese Welfarenetwork.it. Purtroppo non tutti sono in buona fede come lo stesso Storti: basti pensare alle vicende della discarica d’amianto di Cappella Cantone e a tutto quel che nel settore ambiente è successo in Lombardia durante l’era Formigoni. Quante sono le inchieste? Un po’ troppe. Il sistema fa acqua da tutte le parti. La speranza è che i sindacati non si limitino a difendere l’esistente, messo in crisi dai mercati internazionali. Arvedi questo lo sa bene. E’ per questo che teme ulteriori problemi. E riesce a difendersi da solo tranquillamente, ha tutti i mezzi per farlo e nessuno gli nega affatto il diritto di produrre acciaio. E’ un campione riconosciuto. La domanda è: quali istituzioni terze, super partes, tutelano i cittadini? Dove sono gli studi e i controlli indipendenti? Chi difende gli operai se i sindacati difendono Arvedi che già si difende benissimo da solo? Noi siamo seguaci dell’ottima Maura Ruggeri come dell’ex parlamentare Marco Pezzoni che hanno posto il problema in modo assai chiaro e senza nemmeno faziosità.
La parola a Gian Carlo Storti il Buono, criticato con fiammante delicatezza dal Vascellocr e poi da Ezio Corradi:
Diossina-Arvedi. Ecco le frecciate che mi sono arrivate | di G.C.Storti (il testo originale è qui)
Quando ho scritto l’articolo avevo messo in conto di ricevere forti critiche. E’ nelle cose. Ho ricevuto anche consensi , ma si sa quelli passano in secondo ordine. Ben venga il confronto e la discussione franca. A chi è intervenuto sul mio articolo ( Ezio Coradi, Giorgino Carnevali che conosco personalmente ed il Sig.Napo che non ho il piacere di conoscere) solo poche battute.
Mi sono limitato ad evidenziare queste situazioni:
- la prima che anche i responsabili sindacali hanno preso atto, in un incontro istituzionale ad altissimo livello, in Prefettura, che i dati sulle emissione di diossina sono nella norma; che potevano fare di diverso se le istituzioni preposte hanno certificato questi dati?; ho difeso pertanto il sindacato oggetto di ingiuste critiche e di appiattimento su Arvedi; perché inserirlo nel “ girone dei genuflessi” ?
-che quindi sul punto della diossina gli allarmismi lanciati sono ingiustificati e che ci vorrebbe maggiore prudenza nel diffondere notizie errate che possono creare preoccupazione in vasti strati della popolazione ( non solo i lavoratori di Arvedi ma anche altri cittadini); ovviamente hanno un loro peso tutte le altre rimostranze che i cittadini di Cavatigozzi evidenziano da tempo la rumorosità dell’impianto ecc.;
-che lo stesso Sindaco, al di la del fatto che era opportuno convocasse i cittadini firmatari della lettera, non può fornire risposte diverse da quelle che ARPA ed ASL hanno già dato;
- che se i cittadini ritengono possono continuare la loro “ battaglia” per ridurre i limiti stabiliti dalla legge, ma che non possono in alcun modo affermare che su questo punto l’impianto “ sia fuori legge”;e’ possibile raggiungere la percentuale zero di diossina emessa? Ben venga !!!
-non ho partecipato al coro di chi ha criminalizzato i cittadini ho solo affermato che nella espressione di voto lì hanno sempre sicuramente ragione.
Noto, purtroppo, che come spesso accade si creano, o sono create, le fazioni anche con termini non condivisibili “ i genuflessi”. Io non amo ragionare così, etichettare, mettere alla berlina ecc .Mi piace stare ai fatti, confrontarmi ed usare, sempre rispetto ai miei interlocutori.
Del resto chi mi conosce sa che non mi piego…ma mi spezzo.
Pure io ringrazio Maura Ruggeri che pone un problema più generale del ruolo del comune e del Sindaco che oggi non viene assolto. Ma se i cittadini hanno votato Perri non possiamo prendercela con nessuno mi pare, nemmeno con i cittadini. Il voto democratico va sempre rispettato.
Alla prossima occasione di confronto.
Gian Carlo Storti.
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