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Geografia interiore in terre di Langa, tra neve e nebbia.

Creato il 05 febbraio 2014 da Il Viaggiatore Ignorante
Scampoli d'inverno ad Alba e Mondovì: geografia interiore in terre di Langa fra neve e nebbia
Geografia interiore in terre di Langa, tra neve e nebbia.
Era per Johnny un incanto sempreverde quello di un uomo andante solitario per le deserte colline,nei punti sommi la testa e le spalle erette nello sweeping cielo. E osservando il passo di Ettore, sirese definitivamente conto che le colline li avessero tutti, lui compreso, influenzati e condizionatitutti, alla lunga, come se vi fossero nati e cresciuti e destinati a morirvi senza conoscere evasioneod esilio.

Geografia interiore in terre di Langa, tra neve e nebbia.
Geografia interiore in terre di Langa, tra neve e nebbia.
Pioveva su tutte le Langhe, lassù a San Benedetto mio padre si pigliava la sua prima acqua sottoterra. Era mancato nella notte di giovedì l’altro e lo seppellimmo domenica, tra le due messe. Fortuna che il mio padrone m’aveva anticipato tre marenghi, altrimenti in tutta casa nostra non c’era di che pagare i preti e la cassa e il pranzo ai parenti”.
Geografia interiore in terre di Langa, tra neve e nebbia.
Geografia interiore in terre di Langa, tra neve e nebbia.
Dopo dei mesi che lavoravo al Pavaglione, arrivò per me la volta buona di calare ad Alba. Tanta la voglia che n'avevo che quella notte la passai mezza bianca, e bastò a svegliarmi al romper del giorno il rumore che fece Tobia per aprire il cassetto del carro e metterci dentro il pane e il lardo e il pintone di vino da mangiare e bere laggiù in città.Scendevamo, Tobia dietro al freno e io davanti alla bestia, che a ogni svolta m'aspettavo di veder Alba distesa sotto i miei occhi come una carta tutta colorata. A San Benedetto si parlava sempre d'Alba quando si voleva parlare di città, e chi non n'aveva mai viste e voleva figurarsene una cercava di figurarsi Alba. Bene, stavolta l'avrei vista e ci avrei camminato dentro, e quella fosse pur stata la prima e l'ultima volta, io avrei poi sempre potuto entrare in ogni discorso su Alba e mai più provare invidia per chi l'aveva vista e si dava delle arie a discorrerne. E mentre che ero tanto lontano da casa che vedevo Alba, a casa in un certo senso ci tornavo, perché mio fratello Emilio stava in Alba.


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Estratti dai racconti di Beppe Fenoglio. Nato ad Alba e morto nel 1963 a Torino. 
Filippo Spadoni.

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