Geologo a Londra. Senza biglietto di ritorno.

Creato il 12 dicembre 2011 da Fugadeitalenti

L’Italia è un Paese senza vento, in perenne, colpevole bonaccia. Ho speso stancamente i miei quattro anni di vita professionale post-laurea nel mio Paese tra precariato, prospettive di carriera nulle, livelli salariali ridicoli, scarsi investimenti nella formazione“.

I giovani talenti non amano la bonaccia. I giovani talenti vogliono “testare le proprie capacità, apprendere, sfruttare le proprie doti creative e gestionali, in un ambiente di lavoro stimolante e meritocratico, dove non si soffoca l’iniziativa e non si premia il privilegio“. E’ anche per questo che Daniele Cravino, 32 anni, ha lasciato l’Italia.

Una laurea in Scienze Geologiche alle spalle, Daniele vive e lavora da quasi quattro anni a Londra. In Italia ci ha provato: dopo aver scartato l’opzione di un dottorato di ricerca, ha puntato sul settore privato. Le esperienze accumulate in patria negli anni successivi lo hanno però demoralizzato: Daniele si sposta da una piccola compagnia all’altra, da una città all’altra (inizia a Milano, poi in Liguria, e ancora a Roma), accettando compromessi salariali e di ruolo di ogni tipo. Alla fine getta la spugna, decidendo di rimettersi in gioco, dove ne vale davvero la pena. Affronta una selezione in Gran Bretagna, dove approda all’inizio del 2008. Attualmente lavora per una multinazionale di progettazione geo-ingegneristica, a Londra.

Daniele si sente in un “limbo”. “Il limbo di coloro che, stanchi di un’Italia immobile e affossante, l’hanno lasciata per l’estero. E che ora, dopo alcuni anni, si chiedono se ci siano le condizioni ed i presupposti concreti per il ritorno“. Daniele ha molti dubbi sull’efficacia della legge Controesodo, che concede incentivi fiscali ai giovani professionisti che rientrano. Anzi, nel suo caso personale, “il punto di non ritorno” teme di esserselo già lasciato alle spalle.

Ospite della trasmissione è Davide Albricci, 33 anni, collega di studi (è anche lui geologo) e di lavoro di Daniele. Davide è stato a un passo dal compiere le medesime scelte del protagonista della puntata odierna. Finito anche lui a Londra, è stato richiamato in patria da un’offerta di lavoro allettante, proprio mentre era sul punto di firmare un contratto con una grossa società di costruzioni britannica. Tre anni trascorsi in un’importante galleria appenninica, prima di capire che il problema in Italia ha sempre lo stesso nome: “prospettive”. Così Daniele compie la scelta estrema: molla tutto e decide di investire, sul proprio Paese. Apre uno studio associato, che lavora nel settore geologico e ingegneristico. Ci racconta la sua scommessa.

Nella rubrica “Spazio Emigranti” ospitiamo Stefano Pelaggi, autore del volume “L’Altra Italia” (Edizioni Nuova Cultura), il primo libro a mettere a confronto la vecchia e storica emigrazione italiana, con la nuova mobilità professionale.

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La discussione di questa settimana: Andarsene o investire, sull’Italia? Può questo momento di crisi generale in Europa, insieme al segnale di un cambio di passo a livello politico, rappresentare un’occasione per provarci un’ultima volta a seminare qualcosa di concreto? O ritenete questo Paese -comunque- senza speranze? Rapido sondaggio tra i giovani professionisti ancora qui: restate o ve ne andate? E se rimanete, per fare cosa?”

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Alla prossima puntata: sabato 17 dicembre, dalle 13.30 alle 13.55 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!



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