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Geopolitica ovale

Creato il 22 febbraio 2011 da Rightrugby

Geopolitica ovaleCe l'hanno un po' tutti con l'Inghilterra di Martin Johnson, non solo la Francia di Marc Lievremont che ieri ha aperto le danze in attesa del big match di sabato a Twickenham, quando le due contendenti spariglieranno questa edizione del Six Nations. Tutti ce l'hanno con il più forte. Se infatti un anno fa era i transalpini i favoriti, i pesi ora sono cambiati e le dichiarazioni del tecnico francese tradiscono un certo nervosismo. Perché se è vero che punzecchiare e istigare l'avversario è una strategia, bisogna per sempre capire che tipo di strategia sia.
Lievremont ha del malcontento da gestire, certe ferite faticano a rimarginarsi e quella lasciata dall'Australia a novembre è stata profonda, al di là del fatto che è passato del tempo e che bisogna guardare avanti. C'è frizione con i club, con la federazione. Occorre una prova convincente - e vincente va da sé - in casa del nemico, dopo la trasferta a Dublino dove i galletti hanno sì portato a casa il risultato, ma il loro blu era sbiadito. Dunque, bisogna galvanizzare il proprio gruppo e sperare di far arrabbiare l'Inghilterra nell'intento di non farla ragionare tranquillamente. "Non ci piacciono ed è meglio dire piuttosto che essere ipocriti", ha affermato Lievremont, come se dall'altra parte della Manica già non lo sapessero, e facendosi ambasciatore dei desideri delle altre protagoniste, che avrebbero scaricato su di lui il compito di bloccare l'avanzata degli uomini di sua maestà.
"Li rispettiamo. Per quanto mi riguarda rispetto ognuno di loro. Ma noi apprezziamo i nostri cugini italiani con i quali condividiamo lo stesso stile di vita. Apprezziamo i celti e la loro convivialità. Non ci piacciono gli inglesi". Che un francese apprezzi i cugini italiani sembra una barzelletta. Risulta più convincente la seconda affermazione: galli e celtici che si alleano contro la perfida Albione, non sarebbe certo la prima volta nella lunga storia d'Europa.
Adesso viene il bello perché il generale Lievremont deve pretendere dalla sua truppa di espugnare la fortezza nemica. Dove l'altro comandante in capo, Johnson, non cede alle provocazioni, adottando la stessa linea usata con Warren Gatland prima del match contro il Galles. "Se ho letto bene le dichiarazione di Marc, ha detto che ci rispetta come squadra", ha detto nel corso di un incontro con la stampa. Notare come abbia dato del tu al collega. E ricordarsi di come, storicamente, l'Inghilterra se la sia cavata, pur trovandosi sola e circondata da nemici.
Agli inglesi importa solo lavorare al momento, stando alle note ufficiali, dal momento che "queste grandi partite sono ciò per cui lavoriamo". "Alla gente piace battere l'Inghilterra. E' una questione storica e per la maggior parte nemmeno rugbistica. Questo è ciò che rende questo torneo divertente e la gente si diverte".
Napoleone però non si fece grandi risate, a conti fatti.


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