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George Gordon Byron, Pisa

Da Paolorossi

Pisa con la sua torre pendente, il suo Duomo che somiglia a quello di Santa Sofia, mi dà l'idea d'una città orientale. [...] Abito un palazzo feudale sull'Arno, famoso e antico, vasto abbastanza per ricettare una guarnigione, con carceri al di sotto e celle nei muri. Questo palazzo è così pieno di fantasmi che l'istruito Fletcher (il mio maggiordomo) ha chiesto il permesso di cambiare la sua stanza, ma si è anche rifiutato di occupare quella nuova perché c'erano più fantasmi in quest'ultima che in quella precedente (come in tutti i vecchi edifici), che hanno terrorizzato la servitù tanto da procurarmi non poco fastidio. La casa appartenne alla famiglia Lanfranchi (la stessa famiglia rievocata da Ugolino nel suo sogno, come suo persecutore con Sismondi). La scala, dicesi, è stata rifabbricata da Michelangelo. La temperatura è qui dolcissima; non ha bisogno di fuoco. Quale clima!

George Gordon Byron, Diario, 1821 Tag: Byron George Gordon, Pisa, Toscana, Tuscany. Aggiungi il permalink ai segnalibri.

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