Ok, ho finito anche Wild Cards 5. Nei bassifondi. Ovviamente ho già comprato Wild Cards 6. Il candidato, ma intendo aspettare prima di iniziarlo. La settimana prossima arriverà in libreria Il cavaliere dei Sette Regni di George R.R. Martin e ovviamente quel libro ha la precedenza, anche se io ho già letto tutti e tre i racconti, Il cavaliere errante in versione racconto e graphic novel in italiano, The Sworn Sword in inglese e in versione graphic novel in italiano e The Mistery Knight solo come racconto in inglese. Il graphic novel è attualmente in corso di realizzazione.
Per me Westeros ha la precedenza su un bel po’ di cose, compreso quel Battesimo di fuoco di Andrzej Sapkowski che devo ancora comprare, River of Stars di Guy Gavriel Kay di cui dovrebbe essere appena uscita l’edizione economica e quel libro di pattinaggio che sto aspettando che mi arrivi a casa.
Non intendo recensire Nei bassifondi, in questo momento non ne ho il tempo. Ma com’è? Ecco, per la verità fatico pure a decidere come parlarne. Si tratta di racconti anche in questo caso, come avviene sempre per i primi due libri delle varie trilogie. Il terzo è un vero e proprio romanzo-mosaico, ma realizzarli tutti così per Martin e gli altri scrittori sarebbe un impegno eccessivo. Gli altri scrittori. Vediamo chi sono.
John J. Miller, George R.R. Martin, Roger Zelazny, Leanne C. Harper, Arthur Byron Cover, Melinda M. Snodgrass, Edward Bryant, Pat Cadigan e Walter John Williams. Ci sono tre storie che attraversano tutto il libro come un filo rosso, quella di Tom Tudbury, la grande e potente Tartaruga, quella di Croyd Crenson, il Dormiglione, e quella del dottor Tachyon. Vedere il nome di Zelanzny fra quello degli altri autori è stato da subito un grande piacere: Croyd e l’Asso più particolare, e con lui davvero non si sa mai cosa aspettarsi anche se i principi morali non sono esattamente il suo forte. E più passa il tempo più apprezzo la Snodgrass, ma quasi tutti gli autori mi piacciono davvero anche se in alcuni casi potrei vomitare per quel che il virus ha fatto a chi ne è stato infettato.
Un’ultima cosa: nella postfazione al volume precedente (qui purtroppo non c’è) Martin aveva spiegato che quel che aveva arricchito il mondo delle Wild Cards, distinguendolo in modo significativo dalle altre storie di supereroi, era Jockertown. Sono d’accordo con lui.