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GEORGIA: “Clown, traditori, delinquenti”. Ivanishvili a ruota libera contro l’opposizione

Creato il 19 ottobre 2013 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 19 ottobre 2013 in Elezioni ad est, Georgia, Slider with 0 Comments
di Michael Biasin

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“Abbiamo realizzato molto di più di quello promesso durante la campagna elettorale”, così ha esordito il Premier Ivanishvili all’incontro con i giornalisti e gli editori che si è tenuto lo scorso 17 ottobre. Si è mostrato immediatamente fiducioso e sicuro di sé, pronosticando una vittoria schiacciante del suo candidato, Giorgi Margvelashvili, e una débâcle per tutti i candidati di opposizione, considerati dei clown, come Shalva Natelashvili del Partito Socialista, o dei traditori, come Giorgi Targamadze del Movimento Cristiano-Democratico, oppure dei patetici delinquenti, come i sostenitori dello United National Movement di Saakashvili.

Ivanishvili ha dichiarato di essere molto soddisfatto dell’operato del suo governo nell’ultimo anno, sono stati raggiunti molti traguardi andando ben oltre le aspettative e le promesse elettorali; naturalmente, data l’assurdità dell’affermazione, non ha fatto esempi concreti. Ha pure aggiunto, un po’ per giustificarsi, che i frutti del suo lavoro e del suo governo si vedranno solo fra 2 o 3 anni.

Sfortunatamente non si vedono nemmeno le basi di questi grandi cambiamenti, non c’è lo straccio di un programma, solo slogan ed insulti agli avversari politici. I georgiani avevano riposto grande fiducia in Ivanishvili, c’era chi addirittura lo considerava Gesù Cristo ritornato sulla terra per redimere il popolo georgiano, ma si sentono traditi, non hanno visto miglioramenti nel loro tenore di vita, la disoccupazione è aumentata, l’economia rallenta, i russi continuano ad avanzare sul territorio georgiano e i prezzi di gas ed elettricità non sono diminuiti. Proprio a proposito del gas, Ivanishvili, in campagna elettorale, aveva dichiarato che il prezzo del gas era così alto perché Saakashvili si intascava i soldi pubblici e che, una volta al potere, il prezzo sarebbe stato drasticamente abbassato, ma, diventato primo Ministro, ha cambiato idea, dichiarando che il prezzo era giusto e la gestione del gas da parte del governo precedente era stata ottimale.

Il Primo Ministro ha poi affermato che Margvelshvili, candidato presidente del suo Georgian Dream, vincerà le elezioni al primo turno con almeno il 60% dei voti, qualunque risultato inferiore sarebbe da considerarsi un fallimento. Ha infine aggiunge che, se Margvelashvili non vincerà al primo turno e sarà costretto ad un ballottaggio, si ritirerà dalla competizione perché significa che il Georgian Dream ed Ivanishvili non godono più dell’appoggio della popolazione. In effetti, un risultato inferiore al 50% rappresenterebbe un forte arretramento rispetto al 55% che ha raggranellato il Georgian Dream nelle scorse elezioni parlamentari, e quindi la dimostrazione del loro fallimento. Secondo tutti i sondaggi, Margvelashvili è saldamente in vantaggio ma sotto la fatidica soglia del 50%, per questo l’ottimismo di Ivanishvili sembra un brutto segno, può significare che ha in mano dei sondaggi diversi e più rassicuranti oppure che le elezioni non saranno completamente libere. Una settimana dopo l’insediamento del nuovo presidente, Ivanishvili, che ha dato le dimissioni, proclamerà il nome del nuovo Primo Ministro di cui ancora non si sa niente.

Ivanishvili ha anche detto che l’ingresso nella Nato e un avvicinamento all’Europa sono la sua priorità, ma anche una normalizzazione dei rapporti con la Russia e, nel caso fosse positivo per la Georgia, un ingresso del suo paese nell’Unione Euro-Asiatica di Putin.

Per quanto riguarda le Olimpiadi invernali di Sochi, molti politici spingono affinché la Georgia non vi partecipi per protestare contro la Russia che continua a violare i confini e a penetrare nel territorio georgiano, muovendo il confine, ma Ivanishvili ha detto che è ancora troppo presto per prendere una decisione e, in ogni caso, se la Georgia non partecipasse “non spaventerebbe nessuno”.

Essendo la campagna elettorale agli sgoccioli, ci saranno dei dibattiti politici in televisione tra tutti e 27 i candidati presidenti e Nino Burjanadze, convinta di una sua vittoria, vorrebbe fare un dibattito con Margvelashvili che ha prontamente rifiutato, probabilmente perché teme di fare una figuraccia contro l’agguerritissima Iron Lady georgiana.

Ormai manca una sola settimana alle elezioni presidenziali, c’è una grande incertezza e disaffezione ma il candidato di Ivanishvili sembra destinato a vincere.

Tags: Bidzina Ivanishvili, elezioni presidenziali, Giorgi Margvelashvili, Michael Biasin, Mikheil Saakashvili, Nino Burjanadze, Vladimir Putin Categories: Elezioni ad est, Georgia, Slider


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