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GEORGIA: Ivanishvili, già finita la luna di miele con gli elettori?

Creato il 12 novembre 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 12 novembre 2012 in Georgia, Slider with 0 Comments
di Michael Biasin

Kaladze Bidzina

Ivanishvili e il suo movimento Georgian Dream hanno preso il potere da ormai un mese e non si capisce ancora che indirizzo prenderà il Paese, e soprattutto quali siano i piani del nuovo governo oltre le solite sparate populiste e propagandiste. La gente è impaziente e vuole azioni immediate. Ivanishvili è stato eletto perché ha promesso, oltre a maggiori diritti per i lavoratori, “democrazia”, libertà, soprattutto soldi per tutti, un forte aumento degli stipendi per tutte le categorie di lavoratori, aumenti delle pensioni,  ingenti aiuti alle imprese, agli agricoltori, agli allevatori e perfino ai minatori. Spesso dichiarazioni incentrate su aumenti di salari e di fondi venivano smentite, e poi si arrivava alla smentita della smentita. Ivanishvili ha dichiarato a giornali stranieri, una volta vinte le elezioni, che non aveva mai promesso niente ai georgiani.

Il ministro dell’educazione si è già attivato per smantellare quello di buono fatto da Saakashvili. Il presidente aveva unificato gli esami finale della scuola pubblica ed i programmi scolastici, abbattuto la corruzione endemica all’interno delle scuole ed avviato corsi di aggiornamento obbligatori per tutti gli insegnanti con conseguente esame finale; insomma si erano gettate le basi per un miglioramento del sistema educativo che risulta essere ancora alquanto carente. Adesso  il neo ministro Giorgi Margvelashvili  ha dichiarato che le scuole sono libere di decidere la struttura dell’esame finale, prima tutti erano obbligati a superare le prove su 14 materie, mentre ora ogni scuola decide quante prove far sostenere agli studenti. Questo porterà ad un caos nelle scuole ed ad un abbassamento del livello educativo nonché ad un probabile ritorno della corruzione.

Comunque i georgiani hanno eletto Ivanishvili perché vogliono più soldi, per questo è cominciato lo sciopero degli autobus in quanto gli autisti chiedono un aumento dei loro salari del 50%. Presto seguirà lo sciopero dei dipendenti della metro che paralizzerà completamente Tbilisi. Soldi per un aumento degli stipendi non ci sono, quindi o ivanishvili metterà a disposizione il suo enorme patrimonio per i georgiani oppure la rabbia crescerà e colpirà tutti gli altri con gravi conseguenze alla stabilità dello stato. Se d’altro canto Ivanishvili concederà questo aumento allora tutte le categorie produttive chiederanno maggiori stipendi o aiuti economici che, se concessi, farebbero impennare l’inflazione con conseguente forte aumento dei prezzi e recessione economica.

Anche in politica estera ancora non si capisce cosa voglia fare il nuovo governo visto che al suo interno ci sono ex sostenitori dell’Unione Sovietica, amici e simpatizzanti russofoni e persone fortemente pro-America; nel frattempo ha istituito una commissione che ha come obiettivo la normalizzazione dei rapporti tra Georgia e Russia.

Tra le primissime azioni del nuovo governo c’è stata la liberazione dei “prigionieri politici”, uso le virgolette in quanto, in mezzo a effettivi prigionieri politici, sono stati liberati un numero ben maggiore di criminali, delinquenti vari ed ex mafiosi con motivazioni alquanto contestabili. Allo stesso tempo è stato arrestato l’ex ministro della difesa Bacho Akhalaia accusato di violenze verso i detenuti e verso i militari, peccato che non esistano prove ma solo le dichiarazioni inattendibili di qualche detenuto e di un militare. Pare che Akhalaia chiederà presto asilo negli Stati Uniti con lo status di prigioniero politico. Si comincia ad assistere ad una persecuzione degli ex filo Saakashvili, anche se ne rimangono veramente pochi visto che quasi tutti hanno cambiato casacca. Appena formatosi il nuovo parlamento, un gruppo di 6 deputati del partito di Saakashvili, lo UNM, ha formato un gruppo indipendente che sosterrà Ivanishvili, insomma è già cominciato l’acquisto i parlamentari da parte del Georgian Dream per raggiungere i 2/3 dei parlamentari che consentirebbe al nuovo partito di maggioranza relativa di attuare riforme costituzionali.

I primi effetti reali dall’insediamento del nuovo governo non sono positivi, vi è stato un aumento del pane ed un aumento del biglietto per autobus e metropolitana.

La situazione è caotica, Ivanishvili sembra brancolare nel buio senza un programma e senza sapere che fare. Molti suoi ministri sembrano inadeguati (Khaka Kaladze in primis) e la gente vuole, dopo tante promesse, i fatti e non è disposta ad aspettare.

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Tags: Bidzina Ivanishvili, Georgia, georgian dream, Kaka Kaladze, Michael Biasin, Mikheil Saakashvili Categories: Georgia, Slider


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