di Gabriele Merlini
BERLINO - dal nostro corrispondente. Domenica di pioggia, fredda e ventosa. Ad avere una vela in terrazza (al posto del triste ombrellone Ikea) certo schioccherebbe austera puntando i mari (la Sprea) in direzione sud-est. Ci sarebbe da restare chiusi in plancia e riscaldarsi al lume di candela tuttavia è giunto il tempo delle amministrative, dunque abbassiamo i ponti e ruzzoliamo in terraferma. Ognuno ha il diritto di esercitare il proprio voto, così come ognuno ha il diritto a provviste fresche e una razione di liquore. Ognuno lavi la propria biancheria e scelga con coscienza. Chi diserta sarà punito con la morte in mare aperto.
Ringraziando il cielo, nessuno sulla carta stampata oggi ha proposto un incipit così idiota per commentare la tornata elettore berlinese, quella dei Pirati che superano la soglia di sbarramento arrivando a quasi il nove percento dei consensi. Ma forse mi sono perso qualche scritto. Sia come sia, iniziamo dai dati generali: l’Spd del sindaco ri-eletto per la terza volta Klaus Wowereit perde terreno però si conferma primo partito cittadino con circa il ventotto percento delle preferenze. Sale la Cdu della cancelliera (di pochino ma sale) restando comunque all’opposizione. Continua la marcia abbastanza trionfale dei verdi che mettono il segnetto +4.5 alla voce crescita assesstandosi sul diciassette percento, mentre cala la sinistra-sinistra Die Linke. Coalizione dunque che passa, presumibilmente, dal colorito rosso-rosso (Spd+Linke) a rosso-verde (Spd+Grüne) sebbene esprimersi in questo modo sia da orticaria. Ultimo il dato dal quale abbiamo iniziato: i Pirati che crescono di quasi il nove percento per quindici seggi.
Dimenticandosi -ma lo hanno fatto in tanti- dei liberali, i quali scivolano al due percento dal quasi-sei della volta scorsa. Tracce della debacle attestabili sui manifesti davanti a casa, nei quali ai candidati Fdp era stato disegnato un bel nasone rosso da clown, talvolta pure gradevole.