Gervinho giustizia la Juve: Roma in semifinale

Creato il 21 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Gervinho giustizia un’opaca Juve e consegna alla Roma le chiavi per la semifinale. L’ivoriano concretizza nel migliore dei modi il suggerimento di Strootman, mandando in visibilio il proprio pubblico, accorso in massa per assistere a questo quarto di lusso.

I giallorossi volevano vendicare la pesante sconfitta dello Stadium del 5 gennaio scorso. Rudi Garcia, pur non considerando tale sfida una sorta di “vendetta”, tiene a riscattare il KO e a proseguire nella competizione, per continuare a coltivare il sogno del decimo trionfo in questo torneo.

Poche le novità nell’undici di partenza, rispetto a sabato: sulla destra torna Maicon, mentre Torosidis sostituisce sulla sinistra Dodô; a centrocampo, nuova maglia da titolare per Nainggolan, al posto di Pjanic; infine, in attacco, spazio a Totti e Florenzi, tenuti a riposo col Livorno.

Mister Conte, invece, pur non sminuendo l’importanza della Coppa Italia, non ragiona allo stesso modo e concede spazio a chi ha giocato meno, applicando un moderato turn over. Anche per i bianconeri, comunque, vale il discorso fatto per i capitolini: una vittoria li avrebbe potuti lanciare verso la finale e verso il decimo successo nella competizione.

Queste le formazioni ufficiali della partita valevole per i quarti di Tim Cup e arbitrata da Paolo Tagliavento di Terni:

Roma col 4-3-3: De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Torosidis; Nainggolan, De Rossi, Strootman; Gervinho, Totti, Florenzi.

Juventus col 3-5-2: Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Peluso, Marchisio, Pirlo, Vidal, Isla; Giovinco, Quagliarella.

Roma 1 – 0 Juventus (79′ Gervinho)

All’Olimpico, l’avvio di gara è equilibrato ma la Roma è molto aggressiva sui portatori di palla e non lascia loro il tempo di pensare, alzare la testa e servire i compagni. I primi tiri sono giallorossi ma non inquadrano lo specchio della porta. La Juve si fa vedere, pur senza pungere, al quarto d’ora, quando il lancio in profondità di Pirlo per Giovinco costringe Benatia, ultimo uomo, a tirarlo giù. L’ex Udinese rischia grosso ma il direttore di gara lo grazia, mostrandogli solo il giallo nonostante le proteste furibonde della panchina juventina. La Signora, tuttavia, nel primo tempo fatica a imporre i suoi ritmi e a macinare gioco, mentre la squadra di Garcia riesce a rendersi più pericolosa degli ospiti e a costruire gioco. Gli altri brividi corsi dai bianconeri provengono sempre da tiri dalla distanza – come quello di Totti al 32′, fuori non di molto ma Storari c’era – e dalle iniziative di Maicon sulla destra. Ciononostante, il risultato non si schioda dallo 0 a 0: più Roma che Juve ma pochi veri pericoli per gli ospiti, pochissimi per i padroni di casa.

A inizio ripresa, Conte inserisce Ogbonna per Chiellini, autore di un primo tempo sottotono. La nuova frazione si accende subito: infatti, al 46′, dalla destra Isla mette il pallone in mezzo e Peluso sorprende tutti insaccando. Tuttavia, l’assistente di Tagliavento annulla la marcatura, convinto che il pallone calciato dal cileno sia uscito dal rettangolo di gioco. La Roma si riorganizza e torna a farsi avanti, non creando molto per mancanza di spazi. In compenso, abbondano da entrambe le parti gli errori in fase di impostazione e di imprecisione. In questa fase bloccata, Garcia si gioca la prima carta: fuori Florenzi, dentro Pjanic. Ed è proprio il bosniaco a risolvere la matassa: al 79′, anticipa Bonucci a centrocampo, avanza verso la porta, scarica il pallone a Strootman che, ormai a fondo campo, riesce a metterlo in mezzo per il tap in vincente di Gervinho. Malissimo nell’occasione la difesa ma sopratutto Bonucci, in ritardo su Pjanic e assente in fase di copertura sull’ivoriano. Nel finale, i ragazzi di Rudi Garcia imperversano, rendendo inoffensiva la Juve così come nei minuti precedenti. Ancora Gervinho, Pjanic e Ljajic, subentrato a Totti, mettono in crisi la retroguardia avversaria, completamente in bambola, tra l’euforia dei capitolini e la bolgia dello stadio. A nulla servono gli ultimi due innesti a disposizione di Conte: Llorente e Tévez. I bianconeri non hanno mai fatto così tanta fatica ad arrivare dalle parti di un portiere avversario, e stasera pagano la difficoltà con l’eliminazione diretta.

Partita difficile e molto combattuta, quella dell’Olimpico di Roma, ma alla fine i padroni di casa hanno avuto la meglio, con merito. Poche vere palle gol da un parte e dall’altra, ma nell’arco dei 90′ si sono mostrati più determinati e affamati i giallorossi, che hanno messo in mostra una difesa impermeabile, un centrocampo muscoloso e di qualità e un attacco cinico e pronto in ogni circostanza.

Male la Juve, che ha giocato senza mai pungere, forse anche a causa dell’inserimento di troppi giocatori con pochi minuti nelle gambe, non abbastanza reattivi a una Roma aggressiva e compatta. Dunque, la peggior Juve della stagione, per gioco espresso, per idee e per lo spettacolo messo in mostra, nullo rispetto ad altre volte. Ora, entrambe le squadre avranno sul groppone il peso di due competizioni, che porteranno a rotazioni forzate da ambo le parti.

Bene tutta la Roma, ma il migliore in campo è Miralem Pjanic, giustamente cercato dal PSG: entra e decide l’incontro, propiziando la rete del compagno e sfiorando il raddoppio. Pessima prestazione di tutta la Juve.


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