Gesti e corredo cromosomico

Henri de Toulouse-Lautrec, La toilette di Madame Fabre

Sapone, bagno schiuma, dentifricio, non sono eterni.
Perfino la carta igienica, sì, se anche non se ne vuol parlare.....ma anche quella finisce e il rotolo va sostituito.

Un gesto naturale pensare a chi verrà dopo di te, provvedere il ricambio se siamo verso la fine, appoggiare una bottiglia nuova nel ripiano sulla doccia, un rotolo sopra il water.

Ma vorrei definirlo un gesto d'amore.
Di quelli che ti servono, specie al mattino presto, quando non è facile brancolare per la casa buia, mezzi addormentati. O quanto sei già nella doccia, bagnata, e il flacone delle delizie sputa a malapena qualche bollicina. 

Di quelli che probabilmente non risedono nel misterioso (e deforme) crosoma YPSILON.
Chissà perché solo io ne sono capace: anzi, direi quasi che sembra sia una mia pregorativa, ma anche un mio dovere.
Gli altri ne sono esenti.....la mancanza della piccola gambina che tramuta la Y nella X sembra che assolva dal dover dimostrare l'amore attraverso piccoli gesti.

Mannaggia.
Vorrà dire che invocherò quella "zampina" quando al prossimo duty-free che passo mi comprerò un soavissimo Blu di Bulgari o un seduttivo Coco Noir di Chanel!

Tiè!